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Il buon Samaritano, l’influencer migliore per vivere da Dio

24 maggio 2024
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Il termine perla deriva dal latino "pernula", un nome con cui anticamente si era soliti indicare non tanto un contenuto prezioso e lucente, quanto esattamente la caratteristica conchiglia che, com’è noto, lo contiene e lo custodisce. Potremmo dire quindi che una perla è prima di tutto un invito, una chiamata a cercare più in profondità e a lasciarsi illuminare dal tesoro che si troverà dentro.

Lì dove sempre vi è anche una domanda essenziale, che è proprio quella che l’autore di questa nostra perla ha cercato di far emergere dal testo evangelico attraverso la sua riflessione; una domanda che riguarda per così dire il gusto di Dio: come si fa a vivere da Dio, in questo viaggio quotidiano che è la vita?
Dunque, si conferma quello che vale per ciascuna di queste nostre Perle, e cioè che l’interesse fondamentale è rivolto a scoprire in certo modo quelli che si potrebbero definire i segreti del cuore di Dio, le passwords per accedere al suo stile inconfondibile. Si può giungere ad una maniera divina di stare al mondo, e di stare accanto alle persone che ne fanno parte?

Facendo attenzione, quando preghiamo il Padre Nostro come il Signore Gesù ci ha insegnato nel Vangelo, al centro della nostra orazione vi è un’invocazione: “come in Cielo, così in terra!
Questo significa precisamente che al centro vi è il desiderio che la vita terrena, nelle sue innumerevoli ramificazioni quotidiane, possa giungere a specchiarsi in quella celeste, così come ci viene rivelata da Dio stesso, anzitutto nelle Sacre Scritture. Allo stesso tempo, la domanda del dottore della legge, da cui prende avvio l’intera parabola evangelica del Buon Samaritano, non fa altro che portare a Gesù, in forma interrogativa, lo stesso identico desiderio di cui si sta parlando, ossia quello di una vita piena, e pienamente da Dio.
Anche Francesco di Assisi, così come ci hanno raccontato coloro che hanno descritto le vicende più importanti della sua storia e della sua vocazione, ha vissuto il confronto interiore con queste domande e con tali desideri, subito dopo l’esperienza dell’incontro con Dio nel suo cuore.

Da allora, sottraendosi al chiasso del traffico e della gente, supplicava devotamente la clemenza divina, che si degnasse mostrargli quanto doveva fare. Intanto la pratica assidua della preghiera sviluppava sempre più forte in lui la fiamma dei desideri celesti e l'amore della patria celeste gli faceva disprezzare come un nulla tutte le cose terrene.  Sentiva di avere scoperto il tesoro nascosto e, da mercante saggio, si industriava di comprare la perla preziosa, che aveva trovato, a prezzo di tutti i suoi beni.” (cfr.  Leggenda Maggiore di san Bonaventura, FF 1033)

La parabola del Buon Samaritano è la nostra perla preziosa, ossia un tesoro che mai viene meno e che è capace di illuminare ogni epoca, di proporci profili di vita da cui lasciarsi ispirare e motivare, fin nelle nostre più o meno frenetiche giornate e strade: «Va' e anche tu fa' lo stesso!».

E da quell'ora smise di adorare sé stesso, e persero via via di fascino le cose che prima amava. Il mutamento però non era totale, perché il suo cuore restava ancora attaccato alle suggestioni mondane. Ma svincolandosi man mano dalla superficialità, si appassionava a custodire Cristo nell'intimo del cuore, e nascondendo allo sguardo degli illusi la perla evangelica, che intendeva acquistare a prezzo di ogni suo avere, spesso e quasi ogni giorno s'immergeva segretamente nell'orazione. (…) Aveva sempre beneficato i bisognosi, ma da quel momento si propose fermamente di non rifiutare mai l'elemosina al povero che la chiedesse per amore di Dio, e anzi di fare largizioni spontanee e generose. A ogni misero che gli domandasse la carità, quando Francesco era fuori casa, provvedeva con denaro; se ne era sprovvisto, gli regalava il cappello o la cintura, pur di non rimandarlo a mani vuote.” (cfr. Leggenda dei Tre compagni, FF 1403)

Fr. Alessio Ortica ofmcap

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