Aiutare ed essere aiutati dai defunti
Gentile fra Carmine,
oltre ad avere da sempre il Calendario di Frate Indovino a casa, sono abbonato da diversi anni a questa interessante rivista. Mi rivolgo a Lei per questo motivo. Di solito dormo poco di notte e quando mi sveglio prego di continuo, per i morti e per i vivi. Vorrei sapere, se le preghiere di suffragio per i miei defunti, amici e bisognosi hanno efficacia se espresse con serietà e devozione! Inoltre, i nostri cari estinti dal Cielo possono aiutarci? Possono intervenire nelle nostre vite? E in quale modo?
La ringrazio vivamente per la sua attenzione. Nel frattempo, La saluto caramente.
Il nostro lettore ci offre la buona occasione di riprendere in mano il Catechismo della Chiesa Cattolica a proposito della preghiera per i defunti. La domanda presenta un duplice aspetto: uno concerne l’efficacia della nostra preghiera per i defunti, l’altro l’aiuto che da essi possiamo a nostra volta ricevere.
Il Catechismo della Chiesa Cattolica ribadisce l’importanza della preghiera per i defunti, in particolare al numero 958, dove afferma: «La Chiesa di quelli che sono in cammino, riconoscendo benissimo questa comunione di tutto il corpo mistico di Gesù Cristo, fino dai primi tempi della religione cristiana ha coltivato con una grande pietà la memoria dei defunti e, poiché “santo e salutare è il pensiero di pregare per i defunti perché siano assolti dai peccati” (2 Mac 12,46), ha offerto per loro anche i suoi suffragi. La nostra preghiera per loro può non solo aiutarli, ma anche rendere efficace la loro intercessione in nostro favore».
Poco dopo, al numero 1032, si spiega: «Fin dai primi tempi, la Chiesa ha onorato la memoria dei defunti e ha offerto per loro suffragi, in particolare il sacrificio eucaristico, affinché, purificati, possano giungere alla visione beatifica di Dio. La Chiesa raccomanda anche le elemosine, le indulgenze e le opere di penitenza a favore dei defunti». Bellissimo anche l’incoraggiamento che San Giovanni Crisostomo ci ha lasciato riguardo le preghiere di suffragio per i defunti: «Rechiamo loro soccorso e commemoriamoli. Se i figli di Giobbe sono stati purificati dal sacrificio del loro padre, perché dovremmo dubitare che le nostre offerte per i morti portino loro qualche consolazione? [...] Non esitiamo a soccorrere coloro che sono morti e ad offrire per loro le nostre preghiere» (San Giovanni Crisostomo, In epistulam I ad Corinthios, homilia, 41, 5: PG 61, 361).
Se poi i santi venerati dalla Chiesa, essendo essi già nella gloria del paradiso, sono intercessori a cui abitualmente ricorriamo, nutriamo anche fiducia che i “santi nascosti”, ovvero le persone care con le quali abbiamo intrattenuto un legame importante, continueranno a prendersi cura di noi tanto più ora che vivono totalmente in Dio e nel bene che hanno perseguito in tutto il corso della vita terrena.
fr. Carmine Ranieri