Il punto

Quanti giorni mancano a Natale?

giovedì 14 novembre 2024 di Filippa Dolce
Il Calendario dell'Avvento, un viaggio spirituale quotidiano

La storia del Calendario dell'Avvento inizia con il piccolo Gerhard Lang, un bambino tedesco nato alla fine dell’Ottocento, che attendeva con impazienza il Natale. Ogni giorno domandava alla madre: “Quanto manca a Natale?”. Per rendere l’attesa più sopportabile, la madre di Gerhard escogitò una soluzione: preparò 24 biscotti, e mise ognuno di questi in un piccolo sacchetto. Il piccolo Gherard così dal 1° dicembre alla Vigilia poté aprirne 1 al giorno e “contare”, attraverso un dolce assaggio quotidiano, i giorni che mancavano a Natale.

Quando Lang divenne adulto, trasformò questo gesto d’amore in un progetto: intorno al 1900, realizzò il primo Calendario dell’Avvento stampato. Costruì un cartellone con 24 finestrelle che le mamme potevano riempire di biscotti, dolci o cioccolato per aiutare i bambini a contare i giorni fino al Natale.

I Calendari dell'Avvento ebbero da subito grande successo, e con il passare del tempo, si sono trasformati per riflettere non solo la tradizione, ma anche il desiderio di rendere ogni giorno di Avvento un momento di riflessione e stupore spirituale. 

Oggi, i Calendari dell’Avvento esistono in molte forme, dai classici con piccoli dolci fino a quelli arricchiti da meditazioni, pensieri di gratitudine e gesti di gentilezza. Questa tradizione invita a un cammino interiore verso il Natale, un percorso che ci ricorda di prepararci spiritualmente per accogliere con cuore aperto il vero significato di questa festività.

Frate Indovino anche quest’anno, come ormai ogni anno dal 2006, con il suo Calendario dell’Avvento, invita e accompagna i suoi lettori in un viaggio di 24 giorni. Un viaggio di riflessione, di attesa e di preghiera. 

Il Calendario dell’Avvento di frate Indovino 2024, Presepi nelle Isole, sarà un viaggio vero e proprio alla scoperta delle due isole maggiori d'Italia, la Sardegna e la Sicilia. In modo particolare i lettori potranno conoscere alcuni dei presepi più suggestivi delle due regioni, e soprattutto riflettere sull'importanza di fare comunità.

La scelta delle isole non è casuale, ma vuole essere una metafora dei nostri tempi. In questi giorni Santi, esse ci ricordano che isole non significa isolate. Anche sotto le acque più profonde e tempestose, infatti, le isole sono saldamente collegate tra loro. Questo legame invisibile rappresenta la forza dell'essere fratelli e sorelle e l'importanza di formare una comunità. 

La realizzazione del presepe incarna perfettamente il concetto di "fare comunità” poiché coinvolge tutti allo stesso modo, anche se distanti nello spazio infatti si è connessi da un legame speciale, accomunati da un rituale che immerge nel medesimo ambiente e spinge a vivere ritmi ed emozioni comuni.

Il Natale, anche con l'aiuto della tradizione dei Presepi, può diventare un momento di riflessione sulla necessità di fare comunità, ispirandosi all'insegnamento che San Francesco ha lasciato nel suo testamento: "il Signore mi donò i fratelli (...) e mi rivelò che dovevo vivere secondo la forma del santo Vangelo".  San Francesco ricorda l'importanza di vivere non come individui isolati, ma come fratelli e sorelle, uniti in uno spirito di condivisione e amore reciproco, guidati dagli insegnamenti del Vangelo.

Il Signore mi donò i fratelli (...) e mi rivelò che dovevo vivere secondo la forma del santo Vangelo

San Francesco