Le radici delle nostre tradizioni
Mese di luglio con dedica speciale ai nonni. È questo il volere di papa Francesco che, già alla fine di gennaio del 2021, aveva annunciato l’istituzione della festa. La ricorrenza, da celebrare ogni quarta domenica di luglio, nel pieno dell’estate, viene legata soprattutto al ricordo dei santi Gioacchino e Anna, i genitori di Maria. Fin da quel primo invito, il papa aveva sottolineato che la giornata veniva creata con il proposito di ricordare la saggezza di chi, tra noi, ha già percorso molta strada. La prima festa ha avuto luogo lo scorso anno in Piazza San Pietro.
Il Pontefice ha infatti voluto rimettere al centro coloro che per fragilità, insieme ai ragazzi, avevano pagato il prezzo più alto durante la pandemia. L’appuntamento e stato l’inizio di un festeggiamento a cui dare rilievo e continuità. E cosi che domenica 24 luglio, si celebrerà, ancora una volta e in tutta la Chiesa universale, la Giornata Mondiale dei Nonni e degli Anziani. In questo caso saranno le parrocchie e tutte le comunità a esserne protagoniste, cercando di valorizzare al meglio il momento di festa. Il tema di quest’anno, voluto dallo stesso papa Francesco, e tratto da un versetto particolarmente significativo del salmo 92: "Nella vecchiaia daranno ancora frutti".
Come e stato precisato dal Dicastero per i laici, la Famiglia e la Vita, che ne e promotore, la scelta della tematica “intende sottolineare come i nonni e gli anziani siano un valore e un dono sia per la società che per le comunità ecclesiali”. L’intenzione e dunque quella di stimolare una valorizzazione dell’esperienza dei più anziani, perchè questo permetta la costruzione di una società capace di comprendere le proprie radici e creare legami tra generazioni. Chi ha avuto la fortuna di crescere con la presenza affettuosa dei nonni, sa quale bene prezioso abbiano rappresentato per la propria crescita umana e anche spirituale.
Ognuno di noi porta nel cuore le loro frasi o i loro gesti, capaci di consolare, custodire e soprattutto di avviarci alla vita e alla fede. Inoltre, come ribadito dal Dicastero, questo invito a mettersi in ascolto della saggezza dei nonni, risulta ancor più significativo nel contesto del cammino sinodale che la Chiesa sta facendo. Il percorso che è stato avviato e infatti un processo volto a costruire una condivisione feconda nell’ascolto reciproco. L’attenzione agli anziani diventa rispetto a questo, la conferma che, se si vuol parlare di cammino condiviso e in comunione, non si può prescindere da chi ha ancora tanti frutti da consegnare alla comunità.