COLLINAS E GANGI
Grazie al calore e all’entusiasmo dei lettori, il viaggio del Calendario dell’Avvento 2024 prosegue con l’esplorazione di alcuni dei Presepi nelle Isole Maggiori.
Una delle tappe più affascinanti ci ha portato a Collinas, un borgo incastonato nella regione della Marmilla, in Sardegna. Questo piccolo centro di appena 761 abitanti è un vero scrigno di tradizioni, un luogo in cui la semplicità della vita quotidiana incontra la magia delle festività natalizie.
Situato nel cuore del Campidano, Collinas si erge in un paesaggio ricco di storia e natura. Un’area densamente abitata fin dalla preistoria come confermano numerose testimonianze archeologiche, come Tombe dei Giganti, nuraghi, insediamenti romani e altomedievali. A questa ricchezza storica si aggiunge una notevole biodiversità, che offre un rifugio di tranquillità lontano dalla frenesia urbana.
Collinas vanta inoltre tre chiese principali: San Sebastiano, San Rocco e la parrocchiale di San Michele Arcangelo. La piccola chiesa campestre di Santa Maria Angiargia, nel bosco monumentale omonimo, è invece il fulcro delle celebrazioni mariane di maggio e settembre, che unisce spiritualità e feste comunitarie accompagnate da launeddas e danze sarde.
Durante il periodo natalizio, il borgo si trasforma in un palcoscenico a cielo aperto, con presepi che adornano ogni angolo, frutto della dedizione e della creatività dei suoi abitanti. Questa tradizione è un perfetto esempio di come i piccoli paesi possano custodire e tramandare la magia del Natale, celebrando la bellezza della comunità e del lavoro condiviso. Non solo un luogo, ma un viaggio nel tempo, un’esperienza di immersione nella cultura sarda, che attraverso il Presepe Vivente e le sue rappresentazioni artistiche ci ricorda il valore delle radici e della fratellanza.
Abbiamo incontrato Francesco Sanna, 45 anni, Sindaco di Collinas dal 2018. Dal 2017 Francesco è anche Presidente del Conzorzio Turistico Sa Corona Arrùbia, ente pubblico che si occupa della promozione integrata e valorizzazione delle valenze, archeologiche, culturali, paesaggistiche e ambientali di 18 comuni della Marmilla, nonchè Componente del Consiglio Nazionale dell'Associazione Italiana per il Consiglio dei Comuni e delle Regioni d'Europa (AICCRE).
A lui abbiamo chiesto di raccontarci la tradizione del Presepe di Collinas: Collinas Paese di Presepi è il modo con cui ci presentiamo al pubblico come Comunità operosa e dedita alla conservazione della nostra tradizione di memoria materiale e immateriale. Dal 2009, memori di precedenti esperienze di sacra rappresentazione e commedia in ambito oratoriale, abbiamo intrapreso un percorso che di anno in anno si è evoluto sino a caratterizzarsi oggi in una rappresentazione del Presepe Vivente in lingua Sarda nel mondo degli antichi mestieri e in abiti tradizionali e dei primi del '900. Le ragioni di queste scelte maturate come collettivo - l'evento conta oltre cento protagonisti in costume oltre agli allestitori e animatori - affondano sulla percezione che raccontando fatti di oltre duemila anni fa, possiamo cogliere l'occasione di raccontare qualcosa di noi come Comunità, la quale inscenando la natività in un passato più prossimo e proprio, ritrova in esso il vincolo solidaristico e di vicinanza, nonché il modello di vita in cui i prodotti della terra circostante e le capacità artigiane erano la necessaria normalità, prima che venisse marginalizzato dalla preponderante età dell'industrializzazione propensa al solo consumo.
Già a partire dal 1956 nella Chiesa Parrocchiale il parroco di allora raccoglieva attorno a sé i ragazzi per la realizzazione del presepe parrocchiale. Quel primo allestimento di anno in anno è cresciuto sino a divenire uno spazio allestito di dimensioni notevoli, con architetture locali ed esotiche riproposte in scale, e centinaia di personaggi, movimenti ed effetti.
Protagonisti di questa realizzazione un gruppo di presepisti coordinati dalla passione e dall'impegno di Carlo Floris che di quella prima esperienza, da ragazzo, fu partecipe e testimone.
Nel 2004 l'allora amministrazione propose di portare quest'attitudine alle realizzazioni presepiali anche tra i rioni del paese. Oggi, con il coordinamento della ProLoco, questa scelta continua a
coinvolgere ed entusiasmare le tante famiglie che vi prendono parte che quest'anno conta 32 installazioni per le vie del paese.
Motore dell'organizzazione e direttore artistico del Presepe Vivente, nonché coordinatore di tutte le attività presepiali per conto dell'Amministrazione Comunale, è il Vice Sindaco di Collinas, Marco Garau. Già ai primi di Ottobre organizza i primi incontri per discutere i dettagli e i suggerimenti del collettivo che rende possibile l'evento, per raggiungere poi l'apice dell'impegno subito dopo Natale: allestimento di case storiche, portoni tradizionali, abiti e attrezzi (…) ed essere pronti il 6 gennaio, dove sin dal mattino prendono vita gli antichi mestieri che accompagnerà i visitatori sino alla sacra rappresentazione, quando la notte Santa nella capanna allestita davanti alla Chiesa, l'ultimo nato del paese si presenta al pubblico, interpretando il bambin Gesù.
Francesco Sanna conclude "la nostra chiacchierata con un invito: Guardiamo a questa menzione, nel Calendario dell’Avvento di Frate Indivino, con spirito di sincera gratitudine. È un riconoscimento che ci inorgoglisce e ci incoraggia ad andare avanti senza però perdere la genuinità delle nostre azioni. Indubbiamente oggi questa è anche un'occasione di promozione turistica, ma siamo molto legati allo spirito originario che ha dato vita a questa esperienza di Comunità: celebrare la nuova vita come chiave di volta di un arco di impegni, lavoro, dedizione, passione e sacrifici per sostenere la Speranza. Un proposito e un augurio che dal cuore della Sardegna rivolgiamo a tutti coloro che hanno avuto modo di scoprirci e venire a vivere con noi questa esperienza o anche semplicemente scorgendoci tra le pagine del vostro meraviglioso calendario dell’Avvento vi aspettiamo a Collinas.
Continuando il nostro viaggio ci spostiamo dalla Sardegna alla Sicilia, e più precisamente a Gangi. Borgo dei Borghi 2014 e Gioiello d’Italia nel 2012, a colpire è il suo alternarsi di vicoli, piazzette e cortili che impreziosiscono il tessuto urbano medievale. È la Torre dei Ventimiglia e la Chiesa Madre a sovrastare l’abitato, un immenso giacimento culturale dove è custodito il capolavoro dello Zoppo di Gangi il "Giudizio Universale" ma anche numerose statue lignee, scolpite dal Quattrocchi.
Dal belvedere mozzafiato alla terrazza sbalzo sui tetti a grappoli è uno spettacolo naturale fin o alla linea dell’orizzonte che delimita i monti delle Madonie.
Siamo in provincia di Palermo, in uno scrigno prezioso che racchiude secoli di storia. Le origini del luogo si perdono nel mito. Engyon sarebbe stata fondata dai Cretesi, condotti da Minosse alla
ricerca di Dedalo. L’uccisione di Minosse e la perdita delle navi avrebbero costretto i Cretesi a restare in Sicilia. Nell’850 d.C. circa i Saraceni conquistarono Gangi e vi costruirono la fortezza di
Contrada Regiovanni e la torre cilindrica ai piedi del Borgo. Arrivarono poi i Normanni, nel 1067, poi fu la volta dei Ventimiglia, degli Angioini e di nuovo dei Ventimiglia. Nel 1296 Gangi passa agli Aragonesi.
Qui abbiamo incontrato Giuseppe Ferralello, Sindaco di Gangi dal 2007 al 2017 e poi rieletto nel 2022.
Che descrive il suo Borgo di 6300 abitanti un cappello di luce al crepuscolo, sulla nuca della montagna, adagiato sul Monte Marone, che dal 26 al 29 dicembre 2024, si trasformerà in uno
straordinario teatro a cielo aperto, dove storia, fede e tradizione si intrecciano per creare un'esperienza unica e indimenticabile.
Il Presepe Vivente "Da Nazareth a Betlemme", ambientato tra l'antico quartiere di Santa Lucia e la Piazza del Popolo, è molto più di una semplice rappresentazione: è un viaggio immersivo, una narrazione evangelica suggestiva, che riporta i visitatori nella Palestina di 2.000 anni fa, con oltre 200 figuranti, musiche originali e scenografie che si fondono con le strade storiche. Tra i momenti più suggestivi: la fuga di Maria e Giuseppe verso Betlemme e la natività, ambientata sotto gli archi della Torre trecentesca dei Ventimiglia.
Per noi è un onore far parte dei 24 Presepi delle due Isole del Vostro Calendario dell’Avvento – continua il Sindaco Ferrarello - Ancora una volta, il nostro Borgo e le nostre manifestazioni catturano l'interesse della stampa Nazionale ed internazionale, una vetrina che sicuramente porterà beneficio alla comunità. Voglio ringraziare Frate Indovino e la giornalista Filippa Dolce, perché ha colto il nostro presepe non è solo una finestra sul passato, ma un messaggio potente di unità e fraternità, un invito a costruire un mondo migliore basato sulla condivisione e sulla speranza, perché dietro al nostro Pesepe c'è il lavoro di un'intera comunità: volontari, associazioni locali, e cittadini che vi si dedicano con passione.
Vi aspettiamo a Gangi, perché questo Natale sia un momento speciale per tutti noi.