Garbo, bella presenza e discrezione - sono già mezza raccomandazione
L’evangelista Matteo racconta con queste parole l’episodio: "Gesù prese con sé Pietro, Giacomo e Giovanni, suo fratello, e li condusse in disparte, su un alto monte. E fu trasfigurato davanti a loro: il suo volto brillò come il sole e le sue vesti divennero candide come la luce" (17, 1-2). Gesù, in questo modo, vuole far comprendere ai tre apostoli la sua divinità e offrire loro questa certezza.
L’episodio si svolse nel secondo anno di vita pubblica di Gesù, nel 29, periodo dedicato da Lui, in modo particolare, alla formazione degli apostoli. L'alto monte è quasi sicuramente il Tabor, che si erge nel cuore della Galilea. Il Tabor, geograficamente isolato, era propizio come luogo alle meditazioni e al silenzio. È in questa cornice che Gesù si offrì alla vista dei tre discepoli, in tutto lo splendore del suo corpo glorioso, così come ci apparirà in ogni istante della naturale visione beatifica di cui gode la sua anima.
Con questa visione, Gesù confermava la professione di Pietro: "Tu sei il Cristo, Figlio del Dio vivente" (Mt 16, 16). Nell’episodio appaiono, accanto a Gesù, Mosè ed Elia che dialogano insieme come ad annunciare la passione e la morte del Messia, che avverranno poco dopo. Noi tutti cerchiamo il Volto di Dio nel nostro cammino terreno, ciò vuol dire cercare di conoscerlo, vivere concretamente nella sua presenza.