Ricchezza e scienza - insieme non hanno residenza
Aurelio Agostino nacque a Tagaste, in Africa, nel 354, da una famiglia di classe media. Il padre, Patrizio, era pagano, mentre la madre, Monica, era cristiana e fu lei a dare un’educazione religiosa ai figli. Si trasferì a Cartagine per studiare, ma conduceva una vita disordinata. Strinse anche una relazione con una donna da cui ebbe un figlio.
In quegli anni, non riuscendo a trovare risposte soddisfacenti ai tanti interrogativi che lo rendevano inquieto circa la verità, si aprì al manicheismo, che abbandonò più tardi, rimanendo incerto circa le soluzioni raggiunte da questa religione. Agostino, sempre turbato e desideroso di esperienze nuove, partì con la famiglia per l’Italia, dove raggiunse Milano. Qui arrivò, inaspettatamente, la mamma Monica che lo seguì e lo consigliò con grande cura e discrezione.
Egli conobbe il vescovo Ambrogio: ne ascoltava i sapienti sermoni, che scavavano nel suo cuore un solco che si andava riempiendo della verità da lui tanto cercata, senza che ancora se ne accorgesse del tutto. Avvenne che un giorno aprì a caso un libro e le parole lette dissiparono tutte le incertezze. Incontrò Cristo, trovò la pace, praticò le virtù. Interruppe la relazione con la concubina tenendo con sé il figlio. Presto ricevette il battesimo dalle mani di sant’Ambrogio.
Ritornò in Africa, a Ippona, dove fu consacrato sacerdote e poi vescovo. Il suo impegno di pastore fu prezioso e si dedicò anche a scrivere opere di dottrina e teologia di grande valore per le quali gli è stato riconosciuto il titolo di Dottore della Chiesa.