Le parole di oggi

Stimmate di S. Francesco

S. Ildegarda di Bingen vr. dott.
martedì 17 settembre 2024
06.58
19.19

Sono inutili le scale - ove più nessuno sale

Da San Damiano, dove in gioventù il Crocifisso parlò a Francesco, al Monte della Verna. L’inizio e il compimento della storia di un uomo crocifisso per amore. Il Monte de’ La Verna Francesco lo ricevette in dono dal conte Orlando da Chiusi, un luogo adatto alla vita solitaria e a fare penitenza. Il silenzio di quel monte rapì l’anima di Francesco, il quale preferiva sistemarsi nelle profondità della roccia per vivere nascosto il fuoco che bruciava nel suo petto.

Accadde, nel 1224, due anni prima della sua morte, gravi tensioni si erano accese nell’Ordine, così il Santo desiderò allontanarsi e si ritirò a La Verna, per vivere una quaresima in onore di san Michele. Francesco era intento a meditare come fosse possibile potersi unire ancora più intimamente col Cristo Crocifisso, quando il giorno dell’Esaltazione della Croce, il Signore, avendo ascoltato le preghiere di questo figlio, gli rispose. E Francesco fu fatto degno di ricevere sul proprio corpo i segni visibili della Passione di Cristo.

Un prodigio mirabile: la figura di un serafino, con sei ali luminose, infuocate, discese dal cielo e giunse vicino all'uomo di Dio. Questi riuscì a vedere l'effige di un uomo crocifisso, che aveva mani e piedi stesi e confitti sulla croce. In seguito, si potevano scorgere sul corpo del Poverello non i fori dei chiodi, ma i chiodi stessi formati di carne di colore del ferro al centro delle mani e dei piedi, mentre il costato era imporporato dal sangue. San Francesco fu, semplicemente un “altro Cristo”: il Cristo risorto rivisse in modo perfetto nel Santo, posseduto e trasformato dallo Spirito dell’Amore.

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