Dove sei invitato, vacci pregato - dove non lo sarai, meglio se non ci vai
Matteo era un pubblicano, cioè un esattore delle tasse, mestiere disprezzato dagli ebrei, perché le tasse venivano estorte dai romani oppressori e da persone senza scrupoli.
Matteo, chiamato anche Levi, viveva a Cafarnao e un giorno, davanti al suo banco delle imposte passò Gesù. Rispose senza esitazione alla chiamata del Messia e, da quel momento, cambiò la sua vita. Per lui, l’incontro con Gesù, fu davvero un dono e lo seguì fedelmente fino al momento della Risurrezione.
Dopo qualche anno dalla morte del Maestro, ebbe l’ispirazione di scrivere ciò che aveva visto e udito. Egli scrisse per i cristiani ebrei e citò con cura i Profeti per far capire come in Gesù si fossero compiute le promesse fatte dal Signore al suo popolo. Il suo è il primo tra i quattro Vangeli, il più ampio e particolareggiato. Non si conosce molto della vita di Matteo. Egli viene celebrato come martire dalla Chiesa, ma probabilmente morì anziano.
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