Per Santa Croce - la pertica sul noce
Con la festa di oggi, la Chiesa celebra il trionfo della Croce che è segno e strumento della nostra salvezza, per mezzo della quale sono state cacciate le tenebre ed è ritornata la luce. La glorificazione di Cristo passa attraverso il supplizio della Croce: Cristo, incarnato nella sua realtà di Dio fatto Uomo, si sottomette volontariamente all'umiliante condizione di schiavo (la croce, dal latino “crux”, cioè tormento) e i patimenti del terribile supplizio vengono innalzati e trasformati in gloria in eterno.
La Croce diventa, così, il simbolo della religione cristiana. Gli Apostoli, nell’opera di evangelizzazione, hanno presentato, alle diverse comunità visitate, il “Cristo Crocifisso”. Il cristiano, con la conversione, accetta di essere “crocifisso con Cristo”, cioè egli deve portare quotidianamente la propria croce, sopportando offese e sofferenze, come Cristo, quando gravato dal peso del “patibulum” (il braccio della croce, che il condannato portava sulle spalle fino al luogo del supplizio), fu costretto a esporsi agli insulti della gente sulla via che conduceva al Golgota.
La morte di Cristo che si è lasciato inchiodare sulla Croce, la sofferenza di questa morte si riproduce nel Corpo mistico della Chiesa e porta un contributo alla redenzione degli uomini, assicurando la partecipazione alla gloria del Risorto. Insieme al Crocifisso, veniamo innalzati e sublimati anche noi. Infatti, ci distacchiamo dalla terra del peccato e saliamo verso le altezze.