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Cornelio nacque a Roma da nobile famiglia. A causa della persecuzione di Decio, la Sede papale era vacante, fin quando Cornelio venne eletto papa, lui uomo di fede, giusto e amorevole. La sua elezione fu ostacolata dall’eretico Novaziano, che venne eletto antipapa e promosse uno scisma, fondando una comunità dissidente. Cornelio era sostenuto dal vescovo Cipriano di Cartagine, che affermava l’unità della Chiesa universale. Intanto, nella città di Roma scoppiò la peste di cui furono accusati i cristiani, così Gallo inasprì la persecuzione contro questi ultimi. Papa Cornelio venne incarcerato a Civitavecchia, dove morì.
Cipriano nacque a Cartagine ed era avvocato, quando un giorno ascoltando la Parola di Gesù si convertì al cristianesimo. Per la sua preparazione intellettuale, venne ordinato sacerdote e consacrato vescovo della sua città. Per paura della persecuzione di Decio e Gallo, molti cristiani tornarono al paganesimo. Alcuni si pentirono, ma la benevolenza e l’accoglienza del vescovo Cipriano non piacque a un gruppo rigorista. Venne accusato di debolezza dall’antipapa Novaziano, e venne mandato in esilio. Giuntagli la notizia che il nuovo papa Sisto II era morto martire, fece ritorno a Cartagine per dare testimonianza di fede, ma fu arrestato e decapitato.