Le parole di oggi

S. Ubaldo v.

S. Simone Stock sac.
giovedì 16 maggio 2024
05.50
20.33

Chi serve al vizio - attende il supplizio

Ubaldo nacque a Gubbio intorno al 1085. Era orfano di genitori e venne educato da uno zio molto religioso, che, malgrado la sua sensibilità, si oppose al desiderio del ragazzo di scegliere una vita solitaria e di preghiera. A Ubaldo concesse, però di unirsi a una famiglia di canonici di San Secondo. Dopo qualche anno, Ubaldo fu ordinato sacerdote, si ritirò nel monastero di Fonte Avellana e lì il suo primo impegno fu di intraprendere l’opera di riforma della Chiesa.

Nel 1129, papa Onorio II, nominatolo vescovo, gli affidò la cura della diocesi di Gubbio, dove fu quindi costretto a ritornare. Gubbio era, infatti, una città inquieta, divisa in fazioni da feroci discordie che opponevano casato contro casato. E spesso tra questi correva il sangue, che stava sporcando l’intera città. Ubaldo si offrì come mediatore e finì per rischiare anche la propria vita, cercando di sedare un violento scontro: egli si era gettato nella mischia tra gli avversari, supplicandoli di cessare la lotta, ma ne era stato travolto. Quando gli eugubini si accorsero che avevano colpito il loro vescovo e che costui era steso per terra, si fermarono, preoccupati per Ubaldo e pentiti della loro scelleratezza.

Da quel giorno, la città ritrovò la pace e l’affetto per quel vescovo sempre pronto a difendere il suo popolo dall’arroganza dei potenti. Ubaldo resse la città per più di trent’anni, proteggendola anche dalla furia crudele di Federico Barbarossa. Quando Federico si avvicinò alla città, Ubaldo andò incontro all’imperatore armato solo della forza della fede e della sua dignità episcopale. Barbarossa, fu colpito da tutto il coraggio dimostrato dal religioso e decise di risparmiare la città.

Le parole buone del mese di...
Di cosa parliamo questo mese