Maria Goretti, nacque nel 1890, terzogenita di sette figli. I genitori erano braccianti agricoli e stentavano nel vivere quotidiano con una famiglia numerosa, così decisero di cercare lavoro altrove scegliendo di spostarsi nell’Agro Pontino, nel Lazio. Mentre i genitori si occupavano del lavoro massacrante dei campi, Maria accudiva alle faccende domestiche, tenendo in ordine la casa colonica, badando ai fratellini più piccoli e cercando sempre di non trascurare l’educazione religiosa.
Il padre fu stroncato dalla malaria nella palude dove lavorava. Maria prese a confortare la mamma rimasta sola con la famiglia e con un lavoro da svolgere superiore alle sue forze. Per sopravvivere fu necessario associarsi con i Serenelli, vicini di casa, con cui divisero i lavori dei campi con quelli di casa e della fattoria.
Maria aveva una personale e forte spiritualità, una devozione grande per il Signore, e sentiva profondo il concetto di difesa della purezza come dono di Dio. Così, quando Alessandro Serenelli, giovane diciottenne, cominciò a guardarla con occhi diversi e ad insidiarla, fu respinto dalla ragazza. Ma una mattina, respinto un’altra volta, fu colto da rabbia e colpì Maria ripetutamente a morte. Maria morì, a dodici anni, perdonando il suo assassino, dicendo che lo voleva con lei in Paradiso. In prigione, Alessandro si pentì e si convertì dopo aver sognato Maria che gli diceva che avrebbe raggiunto il Paradiso. Quando fu scarcerato, egli chiese perdono alla madre di Maria.