Giulio Cesare Russo, suo nome di nascita, nacque nel 1559. Divenuto orfano di padre e madre molto presto, raggiunse uno zio sacerdote a Venezia, dove poté studiare e maturare la vocazione nell’Ordine dei Minori Cappuccini. Prese presto l’abito e gli fu cambiato il nome in Lorenzo.
La sua ascesa nell’Ordine fu rapida; tra i vari incarichi istituzionali, fu posto a capo della schiera di missionari che i cappuccini inviarono in Germania. Qui, ad accrescere la sua fama di santità contribuì un episodio verificatosi nel 1601: Lorenzo volle essere uno dei quattro cappellani che assistevano spiritualmente le truppe cattoliche nella campagna contro i turchi in Ungheria. Quando il nemico sferrò l’attacco, egli fu d’esempio sia con la parola che con i comportamenti e la sua fama divenne ancora più grande. Fu convinto dalla nobiltà napoletana a intercedere per loro presso il re di Spagna, Filippo III, denunciando i maltrattamenti del Viceré a Napoli. Ma, dopo aver predetto al re la sua fine se non avesse risolto la questione (come poi accadde nella realtà), Lorenzo fu avvelenato a Lisbona, nel 1619.
Grazie allo slancio spirituale e alla santità di Lorenzo, alla sua solida dottrina, all’ardente apostolato missionario di evangelizzazione apostolica ed ecclesiale, egli fu nominato Dottore Apostolico.