Geltrude nacque in una famiglia povera nel 1847; ebbe dieci fratelli, ma sopravvissero solo in tre. La sua infanzia fu serena, era molto religiosa e seguiva con attenzione le catechesi del parroco e dei suoi confessori, tanto che maturò una fede salda, attratta dal Mistero della Presenza di Gesù nell’Eucaristia, cosa che cambierà la sua vita. A soli sei anni, era già impaziente di ricevere Gesù, così un mattino, si recò nella chiesa dove si stava celebrando la Messa, si avvicinò alla balaustra e ricevette la sua Comunione “segreta”. A venti anni entrò nella Compagnia di Sant’Angela Merici, dove fu ispirata a fondare un Istituto di Adoratrici che avessero cura dei bisogni educativi del tempo. Il padre si ammalò e Geltrude dovette tornare a casa.
Ella per otto anni rimase lontana dal convento, prestando servizio presso alcune famiglie legate all’Ordine di cui faceva parte. Nel frattempo, maturò in lei l’idea di fondare un Istituto dedito all’Adorazione e all’Educazione dei piccoli e dei giovani, che si concretizzò con l’incontro, a Bergamo, con il sacerdote don Francesco Spinelli. Un crollo finanziario fu causa della separazione tra i due fondatori e alla divisione in due Istituti. Geltrude ne soffrì molto, ma considerò l’accaduto una prova presentata dal Signore e reagì con fede, tenacia e fiducia nella Divina Provvidenza, sottoponendosi alla Volontà di Dio. Un gruppo di suore rimasero con lei nel dolore, nella pazienza e nella speranza della ricostruzione. Così fu, il Signore ascoltò le preghiere di queste suore che desideravano adorarlo nell’Ostia Divina. Infatti, suor Gertrude riuscì a guidare le consorelle verso la ripresa e ottennero, nel 1891, anche il riconoscimento, con decreto del vescovo, dell’Istituto delle Suore Sacramentine di Bergamo, canonicamente eretto in Lodi. Le finalità dell’Istituto sono: “Adorare Gesù in Sacramento e Attendere a opere di carità verso il prossimo a seconda delle disposizioni della Divina Provvidenza, avendo di mira specialmente l’educazione della gioventù”.
Nel 1900, papa Leone XIII concesse il riconoscimento pontificio all’Istituto con Decreto di Lode.