La festa di Ognissanti nasce con la Chiesa stessa, perché, da subito, i fedeli sono ricorsi all’invocazione dei santi. I primi cristiani invocavano, con preghiere, la grazia di mantenersi forti nella fede e coraggiosi nelle contrarietà. Essi chiedevano, a coloro che già avevano testimoniato col sacrificio, di essere raccomandati al Signore. La festa venne istituita da Bonifacio IV, che trasformò il Pantheon, tempio dedicato a tutti gli dei dell’Olimpo, in una chiesa intitolata alla Vergine Maria e a Tutti i Santi. Il 13 maggio 609, egli celebrò il rito di consacrazione.
In questo giorno, Gesù parla a tutti noi dalla montagna e promette che, un giorno, saremo “beati”. Infatti, i Santi sono coloro che hanno ricevuto la ricompensa in Cielo, contemplano il volto di Dio e gioiscono appieno di questa visione: poveri in spirito, mansueti, tribolati, giusti, misericordiosi, puri, pacifici, perseguitati a causa di Gesù. Tutti Santi! Il Cielo è popolato di numerosi Santi, perché la santità non appartiene a pochi, ma è un cammino che ognuno può compiere per ricevere la sua corona di gloria.
Santi non sono solo coloro i cui nomi leggiamo sul calendario, la cui vita è stata riconosciuta esemplare dalla Chiesa e che ci propone come modelli perché, peccatori come noi, hanno accettato di lasciarsi incontrare da Gesù, attraverso i loro desideri, le loro debolezze, le loro sofferenze, le loro tristezze.
Santi sono tutti coloro che si salvano e sperano che accada per mezzo dei meriti di Gesù. Santi sono mamme e operaie, sposi e figli, professionisti e missionari, gente comune che vive affrontando le fatiche quotidiane con eroico sacrificio e con dignità, facendo anche essi parte della Comunione dei Santi. Oggi, la Chiesa sulla terra, trionfante, festeggia, unita a Maria, Regina di tutti i Santi, ai Santi, agli Angeli e agli Arcangeli, intorno al trono di Dio, coloro che già posseggono l’eredità della gloria eterna.