Sebastiano nacque a Narbonne, in Francia, nella Provincia della Gallia, nel 263. Egli era capitano della prima compagnia della Guardia Pretoriana a Roma, con compiti di guardia del corpo imperiale, ed era molto stimato. Tutti ignoravano che fosse cristiano, perché egli nell’anonimato portava conforto ai militari perseguitati e martirizzati, nulla temendo per la propria vita.
In un documento si legge che i gemelli Marco e Marcelliano erano stati imprigionati a Roma ed erano stati condannati alla decapitazione, perché cristiani. Essi erano tenuti prigionieri in casa di Nicostrato e qui i genitori li supplicavano di salvare la loro vita. Quando erano sul punto di cedere, furono le parole di Sebastiano a rinnovare lo spirito e la saldezza della loro fede. Parole che colpirono tutti i presenti, a cui Sebastiano apparve circonfuso di luce e accompagnato da angeli.
Zoe, la moglie di Nicostrato, riconobbe in Sebastiano un uomo di Dio, si buttò ai suoi piedi e, poiché muta, con dei gesti chiese il perdono. Sebastiano le fece il segno della croce sulla bocca e pregò il Signore per la sua guarigione. Davanti alla guarigione della moglie, anche Nicostrato si buttò ai piedi di Sebastiano e liberò i due prigionieri. Tutti i presenti chiesero di essere battezzati. Sebastiano fu denunciato agli imperatori, che sentitisi traditi nella fiducia riposta, lo condannarono a morire per mezzo di frecce. Finita l’esecuzione, fu abbandonato sul terreno come morto, ma qualche giorno dopo, Sebastiano comparve davanti all’imperatore. Questa volta fu frustato a morte e il corpo gettato in una cloaca.