Chi vince poi - perde il sacco e i buoi
La celebrazione della Sacra Famiglia fu istituita per essere esempio e riferimento per la famiglia nel vivere sociale e cristiano, con le sue caratteristiche umane e i suoi problemi quotidiani. Infatti, oggi, la contempliamo nella casa di Nazareth, dove Maria e Giuseppe crescevano, giorno dopo giorno, il fanciullo Gesù.
Maria sposò Giuseppe, uomo giusto, secondo i disegni di Dio; conservando la sua verginità, divenne con la maternità, la madre del Figlio di Dio e madre di tutti gli uomini. Allevò il Divino Bambino con tutte le premure di una madre normale, ma nel cuore portava la grande responsabilità per il compito affidatole da Dio.
Di Giuseppe non si conosce molto, nemmeno della sua morte. I Vangeli raccontano del suo fidanzamento con Maria, dell’angelo che gli parlò della maternità voluta da Dio, pregandolo di non ripudiare la fidanzata; del viaggio con Maria a Betlemme per il censimento; dei vari episodi circa la nascita e la vita di Gesù, in cui egli fu sempre presente.
La terza persona della famiglia è Gesù. Della sua infanzia non si sa quasi nulla: Egli, il Figlio di Dio, visse nel nascondimento della sua famiglia terrena, ubbidiente a sua madre e a suo padre, collaborando nella bottega di Giuseppe, meraviglioso esempio di umiltà. Fu ubbidiente alla madre, ormai vedova, tanto da operare il suo primo miracolo pubblico alle nozze di Cana, dietro sua richiesta. Possiamo facilmente immaginare le tante situazioni e i gesti quotidiani di Giuseppe e Maria con questo figlio da accudire, da istruire.
Ma l’evento immenso che si compiva nella casa di Nazareth era che, per Maria e Giuseppe, quel Bambino era contemporaneamente il loro Dio e il loro affetto più caro. Fu in quella casa che gli atti più sacri (pregare, dialogare con Dio, ascoltare la sua Parola, entrare in comunione con Lui) coincisero con le normali espressioni colloquiali che ogni mamma e ogni papà rivolgono al loro bambino. Fu così che cominciò la storia di tutte le famiglie cristiane, per le quali ogni aspetto della vita familiare (gli affetti, gli avvenimenti, la materia del vivere) può essere vissuto come sacramento: preludio di un amore infinito.