Le parole di oggi

S. Gabriele dell’Addolorata

S. Gregorio di Narek dott.
martedì 27 febbraio 2024
06.56
17.59

Di chi non si fida, non ti fidare

Francesco Possenti era il suo vero nome, nacque ad Assisi, nel 1838, a quattro anni rimase orfano di madre. Il padre era governatore dello Stato Pontificio e trasferì la patriarcale famiglia a Spoleto. Gabriele cresceva volitivo e vivace tanto da dare qualche grattacapo al padre, ma imparò a pregare ed era sensibile verso i poveri a cui non esitava la carità. Era un ragazzo bello e seducente, intelligente, brillante, amato dai compagni e dai professori, frequentatore di salotti, sempre vestito elegante; non amava però i compromessi morali e non tollerava scostumatezze.

Una serie di lutti in famiglia fece smarrire il giovane Gabriele che cominciò a pensare di volersi consacrare a Dio e fare vita religiosa. Una promessa fatta la prima volta a dodici anni, nel delirio di un febbrone e rinnovata a ogni momento di pericolo, che poi dimenticava quando la quotidianità prendeva il sopravvento. Fu la Madonna stessa a parlare a Gabriele, durante una processione. Il 22 agosto 1856 il ragazzo, in ginocchio tra la folla, avvertì che l’immagine della Vergine si stava animando, i suoi occhi divennero lame scintillanti e una voce gli risuonò nel cuore: “Ancora non capisci che questa vita non è fatta per te? Segui la tua vocazione”.

Nessuno riuscì a trattenerlo, dopo pochi giorni entrava nel noviziato. Aveva diciotto anni e mezzo e la scelta della vita religiosa fu radicale e irrevocabile. Conduceva una vita semplice, ritirata nel convento, dedita a un lavoro interiore e spirituale compiuto con Dio e di forte devozione alla Madonna Addolorata. Era felice, invocava la Madonna: “Mamma mia, fa’ presto”. E la mattina del febbraio 1862, aveva il volto trasognato e gli occhi fissi sulla parete, sorrideva alla Madonna che era venuta a incontrarlo. Aveva 24 anni.

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