S. Biagio v. m.
Non si conosce molto della vita di san Biagio. Egli fu medico e vescovo di Sebaste, nell’odierna Anatolia, tra il III e IV secolo. Era un periodo in cui l’Impero romano riconobbe la libertà di culto ai cristiani, ma Licinio, che governava l’Oriente, procedette alle persecuzioni. Sembra che il vescovo Biagio si nascose in una grotta sui monti, nutrito dagli animali che gli facevano visita. Scoperto fu processato, gli furono strappate le carni e, poi, fu condannato alla decapitazione.
Molti furono i prodigi che compì anche durante la prigionia: salvò miracolosamente un bambino che stava morendo a causa di una lisca conficcata in gola. Per questo, egli è considerato protettore dei “mali di gola”. Inoltre, san Biagio è uno dei santi ausiliatori, cioè un santo invocato per la guarigione di mali particolari. Ed è tradizione, durante la celebrazione della messa per la sua memoria, impartire da parte del sacerdote, una speciale benedizione alle “gole” dei fedeli, con due candele benedette messe a incrocio.
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