Tema del mese

GIUGNO - La speranza dei poveri

[Is 61, 1-2] - «Il Signore mi ha consacrato con l’unzione; mi ha mandato a portare il lieto annunzio ai miseri, a fasciare le piaghe dei cuori spezzati, a proclamare la libertà degli schiavi, la scarcerazione dei prigionieri, a promulgare l’anno di misericordia del Signore»

LA SPERANZA DEI POVERI

Nel discorso tenuto nella sinagoga di Nazareth, Gesù ha pubblicamente dichiarato, leggendo il brano di Isaia, di essere stato inviato dallo Spirito a «predicare un anno di grazia del Signore» (Lc 4,19). L’anno di grazia è l’anno giubilare nel quale la missione di Gesù assume dei tratti precisi: annunciare la buona novella ai poveri, guarire e liberare gli oppressi.

Tutta la tradizione cristiana testimonia l’opzione preferenziale per i poveri, gli esclusi, i piccoli. Non è possibile vivere e proclamare Gesù Cristo se non a partire dalla difesa degli ultimi e dalla solidarietà con i poveri della Terra. Pertanto, la dimensione spirituale del Giubileo, che invita alla conversione, si deve coniugare con questi aspetti del vivere sociale, perché vi sia coerenza.

Il Giubileo «potrà favorire molto la ricomposizione di un clima di fiducia, come segno di una rinnovata rinascita di cui tutti sentiamo l’urgenza» –, ha detto papa Francesco spiegando la scelta del motto “Pellegrini di speranza” per l’Anno Santo 2025. E l’urgenza di una rinascita è avvertita ancora di più dopo questi ultimi tragici anni di pandemia e di guerre.

Ma la rinascita – aggiunge papa Francesco –, «sarà possibile se saremo capaci di recuperare il senso di fraternità universale, se non chiuderemo gli occhi davanti al dramma della povertà dilagante che impedisce a milioni di uomini, donne, giovani e bambini di vivere in maniera degna di esseri umani». Non c’è riconoscimento che solo Gesù è il Signore là dove le relazioni umane continuano a essere segnate dall’egoismo, dallo sfruttamento, dall’arroganza, dall’insaziabile cupidigia del possesso e dall’idolatria del denaro.

Il Signore mi ha consacrato con l’unzione; mi ha mandato a portare il lieto annunzio ai miseri, a fasciare le piaghe dei cuori spezzati, a proclamare la libertà degli schiavi, la scarcerazione dei prigionieri, a promulgare l’anno di misericordia del Signore

[Is 61, 1-2]

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