GENNAIO - Un anno di grazia
Un anno di grazia
Il Giubileo, per la Chiesa, è un anno di grazia del Signore. È l’anno delle indulgenze, della conversione, della riconciliazione e, di conseguenza, della solidarietà, della speranza, della giustizia, dell’impegno al servizio di Dio e dei fratelli. La tromba con cui si annunciava questo anno particolare nell’Antico Israele era un corno d’ariete, che in ebraico si dice “yobel”, da cui deriva la parola “giubileo”.
Oggi il suono del corno che segnava l’inizio dell’anno giubilare è sostituito dall’apertura della Porta Santa da parte del Papa. L’apertura della Porta Santa costituisce l’inizio ufficiale dell’Anno Santo. Originariamente, vi era un’unica Porta, presso la Basilica di S. Giovanni in Laterano, che è la cattedrale del vescovo di Roma. Per permettere ai numerosi pellegrini di compiere il gesto di varcare la Porta Santa, anche le altre Basiliche romane hanno offerto questa possibilità.
Nel passare questa soglia, il pellegrino si ricorda della Parola di Gesù: «Io sono la porta: se uno entra attraverso di me, sarà salvato; entrerà e uscirà e troverà pascolo » (Gv 10, 9). Per il pellegrino varcare la Porta Santa esprime la decisione di seguire e lasciarsi guidare da Gesù, che è il Buon Pastore. La Porta è il segno della comunione che lega ogni credente a Cristo. Essa introduce nel luogo dell’incontro e del dialogo, della riconciliazione e della pace, che unisce il pellegrino alla comunità dei fedeli.
Il Giubileo cristiano è stato istituito infatti per consolidare la fede, favorire le opere di solidarietà e la comunione fraterna all’interno della Chiesa e nella società. Perciò viene detto “Anno Santo”: non solo perché si inizia, si svolge e si conclude con solenni riti sacri, ma anche perché è destinato a promuovere la santità di vita.