Tema del mese

APRILE - La liberazione dei prigionieri

[Lv 25, 10b] - «Proclamerete la liberazione nel paese per tutti i suoi abitanti. Sarà per voi un giubileo; ognuno di voi tornerà nella sua proprietà e nella sua famiglia»

LA LIBERAZIONE DEI PRIGIONIERI

Nel mondo antico, chi aveva contratto un debito e non era più in grado di rifonderlo diventava schiavo del creditore e doveva risarcirlo con il lavoro servile o con il prezzo della sua vendita sul mercato. La stessa sorte toccava alla moglie e ai figli del debitore. Il condono giubilare implicava la liberazione degli schiavi. La schiavitù non può durare per sempre ma deve finire con l’anno del giubileo. La normativa si riaggancia con l’uscita di Israele dall’Egitto: Dio ricorda il suo intervento liberatore verso Israele come fondamento delle azioni di liberazione che domanda al suo popolo. L’uomo va mantenuto libero da ogni potere che ne leda la dignità tendendo a impoverirlo o ad asservirlo. Da questo deriva anche il parallelismo fra debito e peccato in quanto condizioni di schiavitù dell’uomo. Il Nuovo Testamento riprende con insistenza questa prospettiva per caratterizzare la missione di Gesù. La liberazione operata dal Messia non riguarda un piano politico o sociale, ma si riferisce prima di tutto alla liberazione dal male e dal peccato. È ciò che il Cristo realizza con la sua morte in croce. I peccati degli uomini sono un debito inestinguibile per le nostre risorse. Gesù ci libera dai nostri debiti e dalla schiavitù pagando con la sua vita il nostro debito! La liberazione di Gesù è anche libertà dal senso di colpa, di inadeguatezza, dall’oppressione, dalle circostanze e fatiche della vita, dal dolore, dal lutto, dalle paure, e tanto altro ancora. Il perdono di Dio è efficace per rialzarci e riprendere forza. Il ravvedimento, la conversione e la confessione, trovano, come nella parabola del figliol prodigo, la risposta di un Padre amorevole che ci rialza, facendoci trovare la vera libertà dei figli di Dio.

Proclamerete la liberazione nel paese per tutti i suoi abitanti. Sarà per voi un giubileo; ognuno di voi tornerà nella sua proprietà e nella sua famiglia

[Lv 25, 10b]

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