È una pianta erbacea perenne comunissima in tutte le nostre campagne. In cucina e in medicina si utilizzano le foglie e le radici raccolte in primavera. Esse contengono triterpeni, steroidi, flavonoidi, vitamina B1, B2, C, E, acidi organici e la sostanza amara tarassicina.
Da sempre è considerato febbrifugo, tonico e stomachico e usato contro gli ingorghi di fegato, nell’itterizia e nell’idropisia. Viene consigliato nei disturbi epato-biliari, renali, nelle costipazioni, nella litiasi e in quelle malattie che sono causate da scarsa attività del ricambio. Tarassacoterapia è il termine che indica la terapia basata sull’impiego di foglie e radici di tarassaco.
Per preparare un buon infuso, indicatissimo nella cura depurativa primaverile del sangue e rimedio stimolante dell’attività epatica, si mettono 25 g di foglie in 1 litro d’acqua bollente. Questo infuso va preso a bicchierini, preferibilmente a digiuno, per 10-15 giorni consecutivi.