Le parole di oggi

S. Lea ved.

S. Nicola Owen m.
venerdì 22 marzo 2024
06.16
18.28

Non c’è cosa vietata - che non sia desiderata

Dalla lettera di san Girolamo sulla vita della santa, leggiamo alcune considerazioni di apprezzamento e affetto per Lea già morta: “Dal coro degli Angeli ella è stata scortata nel seno di Abramo e, come Lazzaro, già povero, vede ora il ricco console, già vestito di porpora, e che adesso, non adorno della palma, ma avvolto nell'oscurità, domanda a Lea che gli faccia cadere una goccia dal suo dito mignolo”.

Lea, “la cui vita era considerata né più né meno che un fenomeno di pazzia, ecco che è del séguito di Cristo”, nella gloria, per essere stata al suo séguito nella totale rinuncia al mondo. Ella si era consacrata “tutta al Signore, diventando nel monastero madre superiora delle vergini, mutando le vesti delicate di un tempo nel ruvido sacco che logorò le sue membra, passando inoltre in preghiera intere notti, maestra di perfezione alle altre più con l'esempio che con le parole.

Fu di una umiltà così profonda e così sincera che, dopo essere stata una grande dama, con molta servitù ai suoi ordini, si considerò poi come una serva. Spregevole la sua veste, grossolano il cibo, trascurava l'acconciatura del suo corpo; mentre poi adempiva a ogni dovere, rifuggiva dal fare anche la minima ostentazione delle opere buone per non riceverne la ricompensa in questa vita”. Questa scelta scomoda, che le fece preferire “il segreto ambito ristretto di una cella” agli agi della lussuosa dimora, che avrebbe potuto godere come futura “prima donna” di Roma, ha collocato questa matrona romana sul piedistallo di una gloria che non teme l'usura del tempo, la santità.

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