Le parole di oggi

S. Agnese di Boemia bd. fr.

S. Angela della Croce
sabato 02 marzo 2024
06.51
18.03

Neve marzolina - dura dalla sera alla mattina

Agnese era figlia di Ottocaro I, re di Boemia e della regina Costanza e nacque a Praga nel 1211. All’età di tre anni fu affidata alle cure della duchessa di Slesia, la celebre santa Edvige, che le insegnò i primi elementi della fede cristiana. Fu promessa sposa, in principio, di Enrico VII, figlio dell’imperatore Federico II Barbarossa, fu così condotta a Vienna presso la corte del duca d’Austria, dove visse sempre fedele ai principi della morale cristiana. Ma, il patto di fidanzamento fu rescisso e Agnese ritornò a Praga e si dedicò a una vita di intensa preghiera e a opere caritative.

Infine, decise di consacrare a Dio la sua verginità. Intanto, continuavano a giungere nuove proposte di matrimonio, ma la giovane principessa boema chiese l’aiuto di Papa Gregorio IX, che riconoscendo il voto di castità da lei fatto, le donò la libertà di consacrarsi totalmente a Dio. Agnese era rimase affascinata dalla vita spirituale che conduceva la vergine Chiara, in Assisi, che seguiva lo spirito francescano e ne volle imitare il modello.

Dapprima, usò i suoi beni dinastici per fondare a Praga l’ospedale di San Francesco e il monastero di San Francesco per le “Sorelle Povere o Damianite”, dove lei stessa entrò. Poi, professò i voti solenni di castità, povertà e obbedienza, come aveva desiderato, e li praticò con esemplare fedeltà: la verginità, finalizzata al regno dei cieli, costituì l’elemento fondamentale della sua spiritualità; lo spirito di povertà, che già l’aveva indotta a distribuire ai poveri i suoi beni, la spinse a rinunciare totalmente a ogni proprietà per seguire Cristo povero; lo spirito di obbedienza la condusse a conformare sempre più la sua volontà a quella divina, che scopriva nella lettura del Vangelo e nella Regola di vita della Chiesa.

Ebbe una continua e proficua relazione epistolare con Chiara di Assisi. Negli ultimi anni della sua vita, fu afflitta da diverse sofferenze, soprattutto legate alle sorti del suo Paese, verso cui era sempre stata particolarmente generosa e della sua famiglia. Morì nel suo monastero nel 1282.

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