Tagliare il pollo in pezzi regolari e farlo rosolare in un largo tegame con un bicchiere d’olio e un trito di erbe aromatiche; quando la carne con gli aromi cominciano a prendere colore, si bagna con un bicchiere di vino bianco e si condisce con sale e pepe. Coprire il tegame e, quando il vino sarà asciugato, si aggiungono alcuni pomodori freschi, pelati e tritati, terminando la cottura a fuoco moderato e dopo servire subito.
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Un buon pollo si riconosce dalla carne soda, dalla pelle di consistenza elastica ma non umida e dagli ossi inferiori del petto un po’ flessibili. Per riconoscere un pollo ruspante tenete conto proprio degli ossi del petto. Poiché quelli allevati a terra impiegano più tempo ad aumentare di peso, a parità di chili un pollo ruspante ha gli ossi più duri di uno allevato in batteria. Se le unghie sono un po’ consumate è segno che il pollo ha razzolato sul terreno. Un gallo vecchio non si mangia mentre la gallina dà un buon brodo se cotta a lungo!
(da In cucina non tutti sanno che…, Edizioni Frate Indovino)