Incontro con Padre Gino Alberati
Di solito, per raccontare qualcosa, si parte dall'inizio, si espongono ordinatamente i fatti e si arriva a una conclusione. Ma non sempre! Di solito si cerca di dire tutto quello che c'è da dire nel minor tempo possibile, come se, in un'epoca in cui la vita si è allungata, si avesse meno tempo. Ma non sempre!
Nel raccontare l'incontro con P. Gino Alberati partiremo dalla conclusione, dalle parole che ha detto nell'ultima parte:" Dio è amore e chi sta nell'amore sta in Dio. Non c'è maggiore amore che dare la vita per gli altri. L'amore è gratuito".
Da queste parole traspare il senso di una vita dedicata agli altri, una vita in cui il dedicarsi agli altri è gioia e "perfetta letizia". Ci danno la chiave per ascoltare e "vedere" quello che P. Gino racconta con la calma che si deve a qualcosa di veramente importante e con l'accento di chi usa parole in più lingue e riesce comunque a trasmettere ciò in cui crede.
"La nostra missione si trova a 41 Km dalla chiesa principale, in un terreno molto grande in cui trova posto anche una comunità. E' principalmente coperto dalla foresta. Su questo terreno i cappuccini, nei primi anni 2000, hanno fatto una grande casa costruita come un aereo. Ha come una fusoliera dove si trovano la cucina e il refettorio, un salone e una cappella. Sulle "ali" ci sono il dormitorio maschile e quello femminile e alcune unità abitative. Servono per accogliere le persone e ultimamente abbiamo ospitato 90 giovani provenienti da Manaus, ma ne vengono tante per fare ritiri di preghiera. Ci sono giovani frati (alcuni studiano ancora) che animano questi incontri. lo e frate Celso (nipote di Mons. A/cimar Magalhaes) ci occupiamo delle confessioni. Ci sono anche 4 studenti di teologia che sono brasiliani.
La struttura è stata data in uso per cinque anni alla "Fazenda da esperança''. una comunità per il recupero dei tossicodipendenti. Inizialmente la parrocchia era alla periferia di Manaus, vicino alla foresta, ma ora la città è cresciuta (ci sono più di 2 milioni di abitanti) e ha inglobato tutto. Le tre parrocchie centrali, tra cui la nostra, hanno chiesto di essere un'unica zona pastorale perché le persone continuano a frequentare la missione (iniziata da P Mario Monacelli) anche se sono andate ad abitare a più di 20 km di distanza e vogliono ancora ricevere qui i sacramenti. Mancano i sacerdoti. Numericamente ci sono, ma l'estensione è molto grande.
Adesso vi parlo della "Fazenda da esperança". Ce ne è una anche in Italia, a Lamezia Terme. La prima è nata nel 1983 nel sud del Brasile nella parrocchia di Nostra Signora della Gloria. Il parroco, ogni 15 giorni, spiegava una frase del vangelo cercando di farla diventare parola di vita. "Con i deboli mi sono fatto debole, per guadagnare i deboli; mi sono fatto ogni cosa a tutti, per salvarne ad ogni modo alcuni. E faccia tutto per il vangelo, al fine di esserne partecipe insieme ad altri". Un ragazzo ha voluto mettere in pratica le parole che aveva ascoltato.
Nella zona c'erano molti gruppi di giovani che si drogavano, lui ha avvicinato uno di questi ragazzi e gli ha chiesto di insegnargli a fare dei braccialetti. Mentre li facevano i due hanno parlato a lungo e il ragazzo più giovane gli ha raccontato il perché si drogasse. Alla fine si è alzato, lo ha abbracciato e ha detto "Finalmente ho trovato un amico vero". Per il ragazzo che aveva sentito spiegare il vangelo quella era la risposta alla frase che aveva sentito spiegare. Poi si sono presentati altri e tutto è cominciato.
La forza è Cristo e quando Gesù dice "dove due o tre sono riuniti nel mio nome io sono in mezzo a loro" significa stare uniti nel nome di Gesù con il comandamento "amatevi gli uni gli altri come io ho amato voi. Nel dare la vita per gli altri Cristo è presente e Cristo è più forte della droga. Anche a Manaus, 23 anni fa, è sorta una di queste comunità e io ho fatto assistenza e accoglienza. Quando mi hanno dato la parrocchia di Amaturà, a 1200 km di distanza stavo lì e ogni due mesi tornavo per 15 giorni alla comunità. Adesso-i ragazzi vanno nelle parrocchie a fare testimonianza della loro esperienza e lavorano (abbiamo anche un pollaio molto grande).
L'Amazzonia non è solo foresta brasiliana ma è anche in Colombia e Perù e lì i trafficanti comandano. Quando cadono nella droga, i ragazzi perdono i contatti con la famiglia, ma è nato il gruppo "Esperança viva" che aiuta i ragazzi anche dopo a recuperare i rapporti con la famiglia e a rientrare nella vita. Sono dei volontari che hanno avuto familiari che si drogavano. Tutto nasce dall'amore di voler recuperare chi è in difficoltà e ha bisogno. Dio è amore e chi sta nell'amore sta in Dio. Non c'è maggiore amore che dare la vita per gli altri. L'amore è gratuito".