Il punto

15 marzo - Giornata Nazionale del fiocchetto lilla

mercoledì 12 marzo 2025 di Filippa Dolce
Contro i Disturbi del Comportamento Alimentare

Ascoltare, comprendere, curare: perché i disturbi alimentari non sono una scelta, ma una battaglia da affrontare insieme.

I disturbi del comportamento alimentare (DCA) sono un’emergenza sempre più evidente. Non sono un capriccio, né una moda passeggera, ma vere e proprie malattie psichiatriche che coinvolgono mente e corpo, colpendo più di tre milioni di persone in Italia. Negli ultimi anni, complice anche l’isolamento legato alla pandemia, il numero di casi è aumentato in modo preoccupante. 10 adolescenti su 100 soffrono di un disturbo legato all’alimentazione e 1-2 sviluppano forme gravi come anoressia o bulimia. 

Se un tempo si pensava fosse un fenomeno prevalentemente femminile, oggi sappiamo che anche i ragazzi ne soffrono sempre di più. Il rapporto tra uomini e donne con DCA, un tempo 1 a 10, oggi è arrivato a 1 a 4. Nel binge eating disorder (abbuffate compulsive) la distanza si riduce ulteriormente, con un rapporto 3 a 4. 

Disturbi Alimentari: Quando il Corpo Diventa un Campo di Battaglia

Ma cosa sono davvero i disturbi alimentari? Chiara De Santis, psicologa ed esperta del settore, spiega che non si tratta semplicemente di voler essere magri, ma di un profondo disagio interiore. Il sintomo alimentare diventa una soluzione temporanea e disfunzionale a un’angoscia più profonda. 

Viviamo in una società ossessionata dall’apparenza, dalla magrezza e dalla performance, e i social amplificano questi modelli irraggiungibili. Non possiamo dire che siano la causa diretta dei DCA, ma senza dubbio creano un terreno fertile per la loro diffusione. 

L’Evoluzione dei Disturbi: Forme Sempre Più Complesse 

I disturbi alimentari non sono più quelli di una volta. Se in passato si parlava di anoressia e bulimia in modo distinto, oggi gli esperti notano una migrazione dei sintomi: chi soffre di anoressia spesso sviluppa successivamente comportamenti bulimici, con abbuffate e metodi di compenso (vomito autoindotto, lassativi, eccessiva attività fisica). 

Oggi, il 60% dei pazienti con DCA soffre di bulimia nervosa, spesso accompagnata da altre problematiche come autolesionismo, abuso di sostanze e difficoltà nella gestione delle emozioni. Sempre più frequenti anche le sindromi parziali, in cui alcuni sintomi sono presenti ma non tutti quelli necessari per una diagnosi classica. 

Perché si Sviluppano i DCA? 

Non esiste una sola causa. I DCA sono disturbi complessi e multifattoriali, influenzati da: 

Fattori psicologici: perfezionismo, bassa autostima, paura di crescere. 

Fattori biologici: predisposizione genetica e alterazioni nel rapporto con il cibo. 

Fattori sociali: pressione culturale, idealizzazione della magrezza, esposizione ai social media. 

L’ambiente familiare e le esperienze traumatiche possono avere un peso significativo, ma ciò che è certo è che i disturbi alimentari non sono una scelta. Chi ne soffre ha bisogno di essere compreso, non giudicato. 

Come si Cura un Disturbo Alimentare? 

La buona notizia è che la ricerca ha dimostrato che si può guarire, ma solo con percorsi altamente specializzati e multidisciplinari. Le linee guida indicano che la terapia deve coinvolgere nutrizionisti, psicologi, psichiatri e internisti, lavorando insieme per un percorso di cura personalizzato. 

Purtroppo, in Italia la rete di servizi non è ancora uniforme: alcune regioni offrono percorsi integrati, mentre in altre i pazienti sono costretti a spostarsi per ricevere cure adeguate. Serve più consapevolezza, più strutture, più supporto. 

Ascoltare, Comprendere, Curare

La Giornata Nazionale del Fiocchetto Lilla, il 15 marzo, ci ricorda che i disturbi alimentari non sono un problema estetico, ma una battaglia interiore che va affrontata con empatia e competenza. 

Ascoltare chi ne soffre, senza giudizi. 

Comprendere che non è una scelta, ma una malattia. 

Curare, con l’aiuto di professionisti esperti. 

Parlarne è il primo passo. Perché il silenzio, nei disturbi alimentari, è sempre il nemico più grande.

 

Ringraziamo per la consulenza Chiara De Santis Dottore di ricerca in Filosofia e psicologa, da anni impegnata nella cura e nella prevenzione dei disturbi alimentari. Lavora presso i centri della Rete per i disturbi alimentari della Usl 1 dell’Umbria, dove conduce gruppi di pratica filosofica e incontri di pedagogia genitoriale. Collabora attivamente con l’Associazione Mi fido di te di Todi, per la quale è coordinatrice delle attività di prevenzione nelle scuole e referente didattico del corso di formazione Le buone pratiche di cura nel trattamento dei disturbi della nutrizione e dell’alimentazione. Modelli operativi e paradigmi teorici.

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