Il Giubileo del mondo della comunicazione 2025: una voce per l’umanità
Dal 24 al 26 gennaio 2025, si apre a Roma il Giubileo del mondo della comunicazione, un evento che invita a riflettere sul ruolo della comunicazione come strumento di incontro e solidarietà.
La Chiesa, attenta alla complessità dell’uomo e delle sue relazioni, con questo Giubileo riafferma il valore della comunicazione come espressione di fraternità universale e invita a riflettere sul ruolo cruciale che essa ha come strumento di incontro, solidarietà e speranza.
Il Santo Padre ha definito questo momento come un’occasione per dare avvio a “un canto di speranza che richiede la coralità della società intera”. Le sue parole sottolineano l’urgenza di costruire un’armonia di voci, dove ogni essere umano trovi spazio per esprimersi e per ascoltare. In un tempo di frammentazione e conflitti, il mondo della comunicazione è chiamato a essere voce dei popoli, portatore di messaggi che uniscono e non dividono.
Comunicare con passione e verità
Già nel suo messaggio per la Giornata delle Comunicazioni Sociali del 2021, Papa Francesco aveva invitato i giornalisti a “consumare la suola delle scarpe”, spronandoli a un approccio concreto e autentico al loro mestiere. Sottolineando che raccontare non significa semplicemente osservare da lontano o analizzare in modo asettico, ma entrare in contatto diretto con le persone, lasciandosi toccare dalla realtà che si incontra. Questo insegnamento si ripropone oggi, con ancora più forza, nel contesto del Giubileo.
Chi comunica dunque ha il compito di raccontare la verità con amore, trasmettendo storie che accendano la passione e la commozione in chi legge o ascolta. La buona comunicazione non è mai sterile: nasce dall’incontro, cresce con l’empatia e diventa ponte tra le differenze.
La comunicazione come servizio
“Consumare la suola delle scarpe”, vivere la realtà da vicino, immergendosi nelle storie delle persone per raccontarle con passione e verità, è un approccio che ricorda la vita di san Francesco, che si muoveva tra le genti, ascoltando, consolando e portando speranza. La comunicazione, quindi, diventa un servizio al prossimo, non uno strumento di potere o di divisione.
Papa Francesco, con il suo richiamo ci invita a immaginare un mondo in cui ogni voce, anche la più debole, venga ascoltata. Questo messaggio, in linea con lo spirito di san Francesco d’Assisi, sottolinea l’importanza di un dialogo autentico, capace di abbattere barriere e costruire ponti.
Comunicare con la semplicità francescana
San Francesco ci insegna che la vera comunicazione non ha bisogno di parole ridondanti, ma si basa su gesti semplici e autentici. Il suo messaggio era chiaro, diretto, e capace di raggiungere il cuore delle persone. Il Giubileo richiama questa semplicità francescana, spingendo i professionisti della comunicazione a mettere al centro il valore umano e spirituale del loro lavoro.
Come Francesco si rivolgeva a tutti, uomini, donne e persino alla natura, così la comunicazione oggi deve essere inclusiva, capace di parlare a ogni essere umano, senza distinzioni, portando un messaggio di pace, giustizia e amore per il Creato.
Un Giubileo di fraternità
Il Giubileo del mondo della comunicazione quindi è anche un’occasione per riscoprire il senso francescano della fratellanza, promuovendo uno stile di comunicazione che non sia finalizzato al sensazionalismo, ma alla costruzione del bene comune. Francesco, con il suo Cantico delle Creature, ci ha mostrato come ogni parola possa diventare preghiera e connessione con il creato. Allo stesso modo, il Giubileo ci invita a usare le parole come strumento di unità, evitando il linguaggio dell’odio e della separazione.
Una comunicazione per l’uomo
In un’epoca in cui l’informazione viaggia veloce e spesso distorta, il richiamo del Papa a un messaggio di speranza e solidarietà è un invito rivolto a tutti gli operatori del settore: giornalisti, scrittori, registi, educatori e leader della società civile.
Ogni storia raccontata con cura può contribuire a ricucire i legami tra persone e comunità, spezzare il ciclo dell’odio e gettare semi di pace. La comunicazione, infatti, non è solo uno strumento, ma una vocazione a servire la verità e il bene comune.
Il Giubileo come momento di rinnovamento
Il Giubileo del mondo della comunicazione vuole essere un momento di rinnovamento, che spinge i professionisti del settore a guardare al proprio lavoro come a una missione. La sfida non è solo tecnica, ma spirituale: è necessario comunicare non solo con la mente, ma anche con il cuore. Questo evento non sarà solo una celebrazione, ma un’occasione per riflettere insieme su come la comunicazione possa diventare strumento di giustizia, unità e pace.
Un appello alla coralità
Come un’orchestra che trova armonia nella diversità dei suoi strumenti, il Santo Padre ci invita a costruire una società in cui ogni voce, anche la più silenziosa, abbia il suo spazio. Il Giubileo della comunicazione è il primo passo di un cammino più ampio, dove la comunicazione non è mai fine a sé stessa, ma sempre al servizio dell’umanità.
In un mondo frammentato, segnato da conflitti e divisioni, la comunicazione può davvero essere il filo che unisce e cura, ricordandoci che solo insieme possiamo intonare quel canto di speranza di cui l’intera società ha bisogno.
I professionisti del settore, ispirandosi a san Francesco, sono chiamati a farsi portatori di solidarietà, amore e fiducia, per contribuire a quel “canto di speranza” che il Santo Padre auspica per l’intera umanità.
Comunicare, dunque, non è solo informare, ma anche trasformare, affinché ogni messaggio diventi un seme di pace nel grande campo della fratellanza universale.