Laudato sie: Si apre il Centenario del Cantico
L’11 gennaio, tra S. Damiano e il Santuario della Spogliazione, il Comitato dei Centenari, e i rappresentanti delle famiglie francescane di tutto il mondo hanno celebrato l’apertura dell’VIII Centenario del Cantico di Frate Sole. Questa lauda in volgare italiano è nota per essere uno dei primissimi e più amati testi della letteratura italiana, e scaturisce dagli occhi ammalati eppure chiarissimi di Francesco d’Assisi proprio a S. Damiano, nella primavera del 1225. Proprio nelle fonti biografiche del serafico padre si legge questa promessa che Francesco ascoltò da Dio, dopo una notte turbata da dolori e inquietudini: Rallegrati e sii pieno di giubilo nelle tue infermità e tribolazioni, perché da questo momento puoi ritenerti così sicuro come se fossi già nel mio regno. E fu allora che il suo cuore, non più abbandonato, si aprì a queste lodi, con tutte le creature.
La celebrazione si è svolta in due momenti ed è stato possibile, per le molte persone che vi hanno preso parte, seguire l’uno e l’altro momento anche in diretta video dai due santuari di Assisi designati per ospitare l’evento. Il ritmo della celebrazione è stato scandito con sapiente semplicità nell’alternanza di letture dalle fonti francescane e dalla Scrittura e di canti, intonati dai frati a cui volentieri tutti si sono uniti. A intervenire, ciascuno con un breve ma intenso messaggio, sono stati anche i rappresentanti della conferenza della famiglia francescana: fr. Massimo Fusarelli ofm, fr. Carlos Alberto Trovarelli ofmconv, Tibor Kauser ofs, Sr. Frances Marie Duncan cfi-tor, fr. Armando Trujillo Cano tor, fr. Sílvio do Socorro de Almeida Pereira ofmcap.
A concludere la rassegna di meditazioni sul Cantico, l’intervento del vescovo di Assisi Domenico Sorrentino, che ha ricordato l’occasione della composizione dell’ottava strofa del Cantico, sul perdono, ovvero l’alterco tra il vescovo di Assisi e il potestà: «Con la diplomazia della preghiera, Francesco compone la strofa del perdono. Per ottocento anni il Cantico ha risuonato in sordina, ascoltato solo da queste pietre, ma da qualche anno il Signore con il suo Santo Spirito è venuto con il vento della Pentecoste e tutto il popolo di Dio ha cominciato ad ascoltare il grido di pace di Francesco e del suo cantico». Il vescovo ha poi regalato all’ascolto dei convenuti il suo personale canto della lauda, con voce sottile ma appassionata.
Il passaggio conclusivo della giornata si è svolto nella cripta di S. Francesco, dove i ministri delle famiglie francescane hanno reso un omaggio floreale a S. Francesco e insieme hanno invocato la benedizione di Dio sui presenti.
Si inaugura così l’anno del giubilo francescano nel più grande giubilo della Chiesa intera che pellegrina nella speranza.