L’amicizia è un valore comune agli uomini di tutte le razze e di tutte le fedi e universalmente apprezzato in ogni epoca; non è condizionata dall’età, dalla bellezza, dalla cultura, dalla posizione sociale, dalla religione e dalla politica.
Tutti coloro che hanno scritto sull’amicizia, ma in modo particolare gli autori classici, possono essere considerati a pieno titolo i Maestri dell’amicizia, perché insegnano come si fa ad essere amici e ad avere amici; mentre gli esempi degli amici eroici proposti nel passato sono gli Amici dimenticati dalla cultura moderna.
La lezione dei Maestri dell’amicizia e degli Amici dimenticati è quanto mai necessaria ai nostri giorni, in cui l’amicizia è un sentimento quasi in estinzione o, nel migliore dei casi, è circoscritta nel campo dell’intimo, senza alcuna rilevanza comunitaria. Si è persino svuotato di significato il termine amico, sino al punto da renderlo un semplice sinonimo di conoscente.
Lo spirito che ha mosso l’autore, monsignor Francesco Gioia, è di fatto lo spirito di Noè: salvare dal diluvio tutto il meglio di ciò che esiste. E questo “meglio” è appunto l’amicizia e con essa quel bagaglio di pensieri, parole e riflessioni che gli uomini hanno costruito nei millenni intorno a questo sentimento. (dalla prefazione di Andrea Monda)