Il libro
Di Jacopa de’ Settesoli, l’amica romana di Francesco − che, con Chiara d’Assisi, era la sola donna di cui Francesco dica: «Dell’una e dell’altra mi è noto il volto» − si sa molto poco, ma quel poco fu esplorato e documentato come frutto di appassionate ricerche alla fine dell’Ottocento da padre Édouard D’Alençon. Definitore generale dell’Ordine dei Cappuccini e storico del francescanesimo, era assai noto in Europa già ai suoi tempi. Il libro, scovato in una Analecta Francescana, venne tradotto nel 2005 e ora viene rieditato con una nuova prefazione. Il testo vuole da una parte rendere omaggio agli studi del D’Alençon, e dall’altra offrire un sobrio e non romanzato apporto alla conoscenza di questa forte donna medievale, così teneramente vicina a Francesco, il quale la chiamò “Frate Jacopa”.
La curatrice
Angela Maria Seracchioli, nata a Bologna, è appassionata viaggiatrice. Ha vissuto all’estero ed è stata pellegrina – sempre a piedi − in Spagna, Italia, Terra Santa e Tibet. Dopo il liceo artistico e l’Accademia di Belle Arti a Ravenna, ha studiato in Inghilterra l’inglese mentre il francese è quasi sua lingua madre, visto che il papà era francese. Tutto ciò l’ha portata a occuparsi di turismo di traduzione di libri. I passi nei luoghi dell’amatissimo Francesco, itinerari “inventati” seguendo le Fonti Francescane, hanno dato origine, nel 2004, al primo cammino francescano in Italia: “Di qui passò Francesco”. Appassionata lettrice sull’amico Poverello, ha letto di tutto e di più sul francescanesimo, ed è così che, nel 2005 si è imbattuta sugli scaffali della biblioteca del Sacro Convento, nel testo del D’Alençon, all’epoca non ancora tradotto, e su quella “amica laica” di Francesco con cui ama presuntuosamente identificarsi.