Spettabile Avvocato, ho 80 anni e mi trovo in una brutta situazione, ho un compagno e da 42 anni siamo assieme, ero vedova con 4 figli e 2 figli li ho avuti con lui, non ci siamo mai sposati, io prendo 600 euro di reversibilità. Ora a lui hanno trovato un tumore al polmone ed in più sono già 5 anni che è in carrozzina, abitiamo in una casa intestata solo a lui. I suoi due figli sono sposati ed hanno la casa, ma con un grosso mutuo da pagare, questa la erediterebbero loro risultando 2a casa, ed io non saprei dove andare, non perché i miei figli mi caccerebbero fuori dato che non mi spetta nulla, no, ma perché per non dover pagare tante tasse dovrebbero venderla. Si potrebbe fare qualcosa perché io risulti usufruttuaria finché in vita, e che alla mia morte non risultino però eredi anche i miei primi 4 figli?
Lettera Firmata
L’usufrutto in favore della convivente è possibile e lo manterrebbe finché la stessa è in vita, mentre al compagno residuerebbe la nuda proprietà dell’immobile in cui oggi abitano le Parti. Al momento del decesso della convivente, l’usufrutto si estinguerebbe e la nuda proprietà del compagno tornerebbe ad essere piena proprietà e, conseguentemente, divisa tra i soli figli dei conviventi. L’usufrutto è un diritto reale minore, impone alla proprietà una “diminuzione” temporanea, in termini di godimento e disponibilità, destinata ad espandersi al momento dell’estinzione del diritto d’usufrutto.