Mia zia, alla quale è mancato di recente il marito, non sa come comportarsi con il figlio, il quale con i genitori non ha più contatto da più di 17 anni e non si è nemmeno presentato da suo padre quando stava morendo. Avendo già pubblicato il testamento di mio zio come la legge prevede, vorrebbe sapere come può tutelarsi con il figlio, il quale in passato ha già preso senza il permesso ai suoi genitori più di 50.000 euro, ed è stato anche in carcere per droga. Ha 85 anni e sono io che mi occupo di loro, in maniera continuativa da più di due anni. La zia vuole tutelare anche me, ma non sa come comportarsi sapendo che mio cugino ha diritto alla legittima, mi può aiutare?
Lettera firmata
Tenga presente che anche se il figlio non ha serbato condotte propriamente commendevoli nei confronti dei genitori, ciò non toglie che egli sia loro erede a tutti gli effetti. Anche nel caso in cui la madre faccia testamento essa non potrebbe “escludere” il figlio dalla successione in quanto la quota di legittima riservata al figlio sarebbe del 50 % del patrimonio ereditario. Non mi pare nemmeno, da quello che lei scrive, che il figlio sia “indegno a succedere” non ricorrendo nessuna delle ipotesi tassative di cui all’art. 493 cod. civ. secondo cui sarebbe escluso dalla successione, per fare degli esempi, chi ha volontariamente ucciso o tentato di uccidere la persona della cui successione si tratta, o il coniuge, o un discendente, o un ascendente della medesima; chi ha denunziato una di tali persone per reato punibile con l'ergastolo o con la reclusione per un tempo non inferiore nel minimo a tre anni, se la denunzia è stata dichiarata calunniosa in giudizio penale; ovvero chi ha testimoniato contro le persone medesime imputate dei predetti reati, se la testimonianza è stata dichiarata, nei confronti di lui, falsa in giudizio penale; chi ha formato un testamento falso o ne ha fatto scientemente uso.