Divenire persone umane, dunque, è possibile solo vivendo insieme ad altre persone e interagendo con loro. Questo è quanto emerge da una prima serie di approcci che abbiamo fatto a vari livelli dell’esistenza umana. Ma se vogliamo conoscere più in profondità l’“altro”, dobbiamo ricorrere a ciò che vi è di più specifico per attivare la conoscenza degli altri. Tra le varie forme di comunicazione con le altre persone umane, di gran lunga la più completa è il linguaggio: la parola, il parlare è il fatto più tipicamente umano e che meglio manifesta la struttura dialogale e interpersonale dell’esistenza umana. Il linguaggio è uno “strumento” che noi troviamo già pronto e “confezionato”, e che apprendiamo spontaneamente crescendo. Quanti secoli (o millenni!) sono stati necessari per mettere a punto questa fonte di comunicazione che noi ereditiamo come dote di natura? Attraverso la parola noi trasmettiamo l’esperienza di intere generazioni che si è cristallizzata sotto forma di saggezza e di comprensione pratica del mondo. Il linguaggio permette la formulazione dell’universo del sapere e la catalogazione ordinata delle cose. Ma soprattutto ci consente di conoscere l’universo interiore delle persone, che altrimenti ci sfuggirebbe irrimediabilmente. Dove il linguaggio è assente, la vita intellettuale e sociale rimane atrofizzata. La parola che riceviamo è formatrice della nostra personalità, come lo è quella che noi rivolgiamo agli altri, perché è strumento attraverso il quale manifestiamo la nostra creatività, e soprattutto riveliamo noi stessi. In conclusione dobbiamo dire che anche il linguaggio è un dono che riceviamo dagli altri e del quale siamo loro debitori.