Inaugurata la mensa Caritas al Villaggio della Carità
È stata inaugurata dal cardinale Bassetti venerdì 29 aprile la seconda mensa Caritas della Diocesi di Perugia Città della Pieve presso il “Villaggio della Carità - Sorella Provvidenza”.
“Una bella giornata non solo per il sole ma anche perché il Signore ci dà di vivere un bel momento insieme”. Afferma Fra Matteo Siro, - “Queste opere sono belle quando condivise, perché espressione di una comunione, una famiglia, frutto di tempo, forze e sinergie tenute insieme dall'amore evangelico. Ringraziamo tutti per la bella collaborazione che va avanti tra Frate Indovino e la Caritas della Diocesi di Perugia - Città della Pieve, sicuramente un punto di forza”. Continua: “Questo luogo parla da solo, non c'è molto da dire, ma da vivere. Parole come carità, prossimità, vicinanza si declinano e trovano la loro applicazione nel lavoro concreto di chi, come i volontari e gli operatori, spendono la loro vita tutti i giorni nell'incontro delle difficoltà delle persone. E sono contento, a nome dei Frati della Provincia che ho l'onore di servire, di donare la struttura per questo scopo”.
La mensa “Don Gualtiero”
Quest’ultima opera fortemente voluta dal cardinale Bassetti, annuncia il direttore della Caritas, don Marco Briziarelli, «l’abbiamo intitolata al nostro vescovo don Gualtiero, Sua Eminenza il cardinale Bassetti, grati per la sua grande anima di carità nell’aver messo sempre i poveri al centro del suo ministero. Ospiterà a pranzo da 50 a 75 persone accolte e servite da 28 volontari. Sarà una mensa aperta a tutti con priorità a poveri, anziani soli e a chi desidera condividere un pasto»
Questa mensa, di fatto, è già operativa da marzo nel fornire pasti a quindici profughi ucraini accolti dal vicino “Rifugio Francescano” dei Frati Cappuccini della Provincia Serafica dell’Umbria, ordine religioso che, nel 2014, ha dato in comodato d’uso gratuito alla Caritas diocesana il complesso dove sorge il “Villaggio della Carità” gestito dalla Fondazione “San Lorenzo”, braccio operativo della stessa Caritas.
Una mensa anche relazionale
Questa nuova mensa, precisa il direttore Caritas, «non vuole essere esclusivamente una mensa per i poveri di natura economica, ma una mensa “relazionale” che sia attenta anche ad altre povertà quali la solitudine di tanti anziani e famiglie che incontrano difficoltà ad arrivare alla fine del mese, che non sono certificate tra quelle povere». L’auspicio, sottolinea don Marco «è che questo luogo sia un ambiente di incontro, di relazione e di esperienza per dare un volto alle persone che vivono difficoltà umane e materiali, quindi una mensa aperta anche a famiglie che decidono di pranzare un giorno con i poveri. A queste verrà chiesto di contribuire alla gestione della mensa con un’offerta libera».
Un cuoco-ingegnere coordinatore
Superata l’emergenza da Covid-19, la mensa “Don Gualtiero” potrà ospitare fino ad un massimo di 75 persone, le cui pietanze saranno servite attraverso self-service. Ad annunciarlo è Victor Bertoli, ingegnere elettromeccanico italo-argentino a riposo con diploma di cuoco rilasciato dall’Università dei Sapori di Perugia, volontario Caritas. «Anche il cardinale Bassetti, ha pranzato ritirando il pasto al self-service come tutti i commensali – precisa Victor –, così da inaugurare anche questo sistema di distribuzione che stiamo collaudando da un mese nell’ospitare un gruppo di profughi ucraini, come anche l’intero servizio cucina-mensa affidato a volontari ben formati la cui opera è fondamentale. Essi, quotidianamente, saranno una decina impegnati nei servizi cucina, sala e accoglienza. Quest’ultima ha la sua importanza ed è coordinata dall’assistente sociale del Centro di ascolto diocesano». Inoltre, sottolinea il responsabile, «consegneremo il pasto da asporto per la domenica e i festivi, ma è importante soddisfare il più possibile i nostri “clienti” nel servire loro pietanze di qualità come in un normale ristorante».
Chi è Victor Bertoli
«Come papa Francesco – racconta Victor – faccio parte della seconda generazione di italiani nati in Argentina. Ho lavorato anche in Italia nella componentistica dell’industria automobilistica del gruppo Fiat. Prima di andare in pensione mi sono occupato di gestione e gestire una mensa, per me, non è un problema anche perché ho tanta passione per la cucina. Non sono nuovo al mondo del volontariato, avendo già fatto esperienza con la Croce Rossa per un bel po’ di tempo. Quando ho saputo che la Caritas cercava dei volontari per il servizio mensa, ho inviato i miei dati mettendomi a disposizione per contribuire alla realizzazione del progetto. Sono stato spinto dalla volontà di aiutare il prossimo e nel mio ruolo credo che sia importante preparare pasti gustosi, dal sapore casalingo, per persone che difficilmente potrebbero permettersi il ristorante». In sintesi, secondo il volontario Victor, l’obiettivo Caritas è quello di offrire un “ristoro-ristorante” a persone in gravi difficoltà non solo economiche.