Il punto

Papa Francesco ci ha lasciati

lunedì 21 aprile 2025
Il Santo Padre ci lascia ad 88 anni dopo 12 anni di pontificato

L’argentino venuto dagli ultimi confini della terra e che il 13 marzo del 2013 era salito al soglio pontificio ci ha lasciati. Lui, gesuita, aveva scelto il nome del Poverello di Assisi. Ed effettivamente durante tutto il suo pontificato non ha mai dimenticato i poveri, le piccole cose, il fuoco dell’amore di Dio… in parole povere le note più francescane che siano.

Ha saputo far riconoscere il Dio della tenerezza e della misericordia a ogni persona umana: non è stato il papa della forza, ma della debolezza che il Signore trasforma il fortezza. Tutto il mondo francescano ricorderà il papa gesuita, come colui che più ha saputo affermare la centralità dei poveri e della pace nel messaggio evangelico. Assisi era la seconda sua patria da papa, dopo Roma. Assisi nella quale tante volte si è recato: un privilegio, sapendo ad esempio che non è mai tornato nella sua Argentina.

Chiunque prenderà il suo posto avrà una missione difficile, e non potrà tornare indietro rispetto alla centralità del Vangelo nella vita del cristiano e alla pertinenza del messaggio del Cristo per l’umanità intera.

Alcuni non sapevano perché il Vescovo di Roma ha voluto chiamarsi Francesco. Alcuni pensavano a Francesco Saverio, a Francesco di Sales, anche a Francesco d’Assisi. Io vi racconterò la storia. Nell’elezione, io avevo accanto a me l’arcivescovo emerito di San Paolo e anche prefetto emerito della Congregazione per il Clero, il cardinale Claudio Hummes: un grande amico, un grande amico! Quando la cosa diveniva un po’ pericolosa, lui mi confortava. E quando i voti sono saliti a due terzi, viene l’applauso consueto, perché è stato eletto il Papa. E lui mi abbracciò, mi baciò e mi disse: “Non dimenticarti dei poveri!”. E quella parola è entrata qui: i poveri, i poveri. Poi, subito, in relazione ai poveri ho pensato a Francesco d’Assisi. Poi, ho pensato alle guerre, mentre lo scrutinio proseguiva, fino a tutti i voti. E Francesco è l’uomo della pace. E così, è venuto il nome, nel mio cuore: Francesco d’Assisi. E’ per me l’uomo della povertà, l’uomo della pace, l’uomo che ama e custodisce il creato; in questo momento anche noi abbiamo con il creato una relazione non tanto buona, no? E’ l’uomo che ci dà questo spirito di pace, l’uomo povero … Ah, come vorrei una Chiesa povera e per i poveri!

DISCORSO DEL SANTO PADRE FRANCESCO, Sabato, 16 marzo 2013