Il punto

Museo e Cripta dei Cappuccini

martedì 28 gennaio 2025
A Roma, a pochi passi da Piazza Barberini, il Museo che racconta la storia dei Cappuccini

Nel cuore di Roma, a pochi passi da Piazza Barberini, si trova uno dei luoghi più affascinanti e spiritualmente significativi della città: il Museo e Cripta dei Cappuccini. Questo prezioso scrigno di storia, arte e fede rappresenta un ponte tra passato e presente, un luogo che invita a riflettere sulla caducità della vita terrena e sull’immenso patrimonio culturale e religioso custodito dall’Ordine dei Frati Minori Cappuccini.

Inaugurato nel 2012, il Museo è stato concepito per raccontare la storia dei Cappuccini attraverso un percorso espositivo che conduce il visitatore alla scoperta della vita dei frati, del loro profondo impegno nella carità e nella diffusione del Vangelo. Tra i tesori esposti si possono ammirare dipinti di grande valore, come il San Francesco in meditazione attribuito a Caravaggio, oltre a paramenti e oggetti liturgici, testi antichi, reliquie e testimonianze materiali che incarnano una spiritualità francescana radicata nella semplicità e nell’umiltà. La bellezza delle sale espositive non è solo estetica ma anche profondamente spirituale: ogni oggetto narra una storia di fede, preghiera e servizio a Dio e al prossimo.

Il culmine del percorso espositivo è rappresentato dalla Cripta, un corridoio lungo circa 30 metri, su cui si affacciano sei cappelle decorate con le ossa di circa 3.700 defunti, tra cui frati cappuccini e benefattori. Le intricate composizioni, realizzate con ossa e teschi, possono inizialmente sorprendere, ma il loro significato va ben oltre l’apparenza. Questi simboli, ricchi di riferimenti biblici, costituiscono un invito alla meditazione sulla fugacità della vita e sull’importanza di vivere con il cuore rivolto all’eternità.

Nel 1775, il marchese Donatien-Alphonse-François de Sade, visitando questo luogo, descrisse con meraviglia la bellezza dei motivi decorativi creati con le ossa. Sebbene questa pratica possa apparire insolita agli occhi dei visitatori contemporanei, essa riflette una visione profondamente cristiana: la morte non è un tabù, ma una realtà da accogliere con serenità e fede, come parte integrante del cammino verso la vita eterna. San Francesco d’Assisi, nel Cantico di Frate Sole, si riferisce alla morte come a una “sorella”, da abbracciare con fiducia nella promessa della risurrezione.

In questo luogo straordinario, dove arte e spiritualità si intrecciano in modo unico, si riscopre l’essenza della fede cristiana: l’umiltà davanti al mistero della vita e della morte, e la speranza che illumina il cammino verso Dio. Una tappa imperdibile per chiunque desideri conoscere l’anima più profonda di Roma e avvicinarsi al messaggio di amore e speranza che i Cappuccini continuano a trasmettere al mondo.