Il punto

Fratelli tutti

giovedì 24 aprile 2025 di fr. Alessio Maria Ortica OFMCap
Una riflessione dopo la morte di papa Francesco

Quando il Silenzio basta. Ognuno ora ti può parlare, senza dare peso al tempo che scorre o alla propria storia. Un tributo che sale dal cuore, insieme all'intuizione che il futuro ci renderà ancora più evidente la provvidenziale realtà di questo pontificato.
Ognuno può continuare a sentirsi atteso, dinanzi all'amore che non si stancherà mai di attrarci a sé, di attenderci, di ricercarci, di perdonarci, di volerci tutti salvi. 

Nella fede, sono certo che Il Padre illuminerà ciò che è stato. Quale portata ha avuto, in che misura è stata una voce profetica. Già adesso si può dire che è come se il Vangelo si fosse manifestato molto più profondo e fuori controllo di quello che si pensava.

Ma, in fondo, non ci sarebbe una buona notizia senza questa infinita possibilità di scoprire il volto d'amore dell'Eterno Padre, da ogni latitudine e da ogni provenienza. 
Da ogni periferia, da ogni ferita. 
Il Padre si è fatto vedere una volta ancora, dopo secoli e secoli. Ancora nuovo, ancora imprevedibile come moltissimi dei gesti di papa Francesco. 
E quando accade questo, non può che salire il desiderio di vivere da figli Suoi, di vivere tutto nella fraternità. 
Se possibile, una fraternità universale...
Ma il Vangelo è questa possibilità!

E non può che scendere la voglia di armarsi, non può che diminuire la tendenza a non amarsi mai fino alla fine. 

Dunque, ci disarmi questo Amore, che non è uno fra i tanti, ma l'unico in cui restare, la sola cosa che non possiede mai e che libera e che dà la pace vera, duratura. Quella vera, quella impossibile "senza un vero e coraggioso disarmo".
Ci disarmi questo crocifisso Amore, che è lo stesso Signore.
Ci disarmi il Vangelo rimesso al centro, al cuore di tutto ciò che fa e vuol fare la Chiesa. E non soltanto un Vangelo inteso come ritorno ai suoi contenuti, ai suoi esempi, ai suoi modi, alle sue parabole, alle sue parole.
Io ritengo che ci sia stato un ulteriore scavo dentro queste sacre Lettere, e non una glossa, non soltanto un commento.
Ma è come se la Parola stessa, prendendoci per mano, ci avesse riconquistati come il Pastore con la pecorella perduta.
Noi TUTTI in quella pecorella, FRATELLI TUTTI!
Tutti assolutamente imperdibili agli occhi di Dio, del Padre e del Figlio e dello Spirito Santo.
Ora, ora più che mai, io credo che non occorra stare dentro alle previsioni, alle ipotesi, e meno che mai alle futili e piccole polemiche.
Di fronte a tale Amore, non c'è altro da fare che rimanere in esso, secondo il Vangelo.
E dissetarsi, e continuare a sperare come fratelli, TUTTI.