Le tante strade per arrivare a Lisbona 2023
Era il 22 aprile 1984, il momento della chiusura dell’Anno Santo. Papa Giovanni Paolo II consegna ai giovani la grande croce che aveva presieduto le cerimonie del giubileo nella Basilica di San Pietro, pronunciando queste parole: «Affido a voi il segno stesso di quest’anno giubilare: la Croce di Cristo! Portatela nel mondo come segno dell’amore del Signore Gesù per l’umanità e annunciate a tutti che solo in Cristo morto e risorto c’è salvezza e redenzione».Questo gesto rimarrà strettamente legato alla Giornate Mondiali della Gioventù.
Da allora quella Croce ha fatto più volte il giro del mondo ed ha presieduto ai grandi incontri dei giovani con il papa.
Ma è nel 1985, quando le Nazioni Unite proclamano l’Anno Internazionale della Gioventù, che il Santo Padre istituisce la Giornata Mondiale della Gioventù (GMG), e delinea con precisione le linee pastorali, educative ed esistenziali che le Giornate dovranno seguire. Il 31 marzo (domenica delle Palme), il papa rivolgendosi ai giovani in raduno a piazza San Pietro dice: «Siete chiamati a costruire la pace».
La GMG viene istituita a fine anno, il 20 dicembre 1985. Da quel momento il raduno si svolgerà ogni due anni e sempre in un posto diverso.
Nel 1987 la GMG ha luogo a Buenos Aires. In questa occasione, il papa chiama i giovani a divenire “uomini nuovi, capaci di scorgere le insidie dell’effimero e il vuoto che esso lascia nell’anima. Invita tutti a crescere in umanità, a porre come priorità assoluta i valori dello spirito”.
Al centro delle GMG del 1989 a Santiago de Compostela viene posto Gesù Cristo, ispiratore di una vita nuova, più matura e profonda, una vita che non ha paura di interrogarsi e riflettere nel cercare il senso e il progetto della propria esistenza. Il tema è: “Io sono la via, la verità e la vita” (Gv 14,6).
Il tema della GMG del 1991 è: “Avete ricevuto uno spirito da figli” (Rm 8,15). Si svolge in Polonia a Czestochowa dal 10 al 15 agosto. Nel 1993 il papa parla ai giovani riunitisi a Denver (USA), mettendoli di fronte al possibile inganno da parte di coloro che “condannano la creazione e, in nome di uno spiritualismo ingannevole, conducono migliaia di giovani sulle strade di una impossibile liberazione, che li lascia alla fine più soli, vittime della propria illusione e del proprio male. Apparentemente all’opposto, i maestri dell’attimo fuggente”.
Nessuna delle GMG precedenti a quella del 1995, svoltasi a Manila, ha mai avuto tanti partecipanti, circa 5 milioni di persone, un record ancora oggi imbattuto e inserito nel Guinness dei primati. In quella occasione, il pontefice ricorda ai giovani che “con Gesù, si rivela questa nuova visione antropologica: l’uomo è veramente l’essere più perfetto tra tutti gli esseri creati da Dio, ma questo essere così perfetto non realizza sé stesso se non attraverso il dono sincero di sé”.
Nel 1997, l’anno di Parigi, i giovani della GMG formano una vera e propria catena umana prendendosi per mano e circondando letteralmente la città con un abbraccio lungo 36 km. Nel suo messaggio il pontefice sottolinea che “nonostante intorno a noi tutto possa cambiare e trasformarsi, la Parola di Dio rimane fedele a sé stessa, non muta”.
A Roma per la GMG 2000, la speranza di vedere abitare Gesù in mezzo al suo popolo, è tangibile nella notte della veglia. Tra falò, sacchi a pelo e tende, risuonano preghiere in tutte le lingue del mondo, sotto un cielo che sembra risplendere di tutte le sue stelle. Un’armonia generale che prendeva tutti e tutto. Il tema della GMG scelto da Giovanni Paolo II, sembra aver preso forma: “E il Verbo si fece carne e venne ad abitare in mezzo a noi”.
È a Toronto nel 2002 che Giovanni Paolo II consegna alla storia un’immagine simbolo dei giovani delle GMG: “Siate sentinelle del mattino”. Siate coloro che annunciano l’avvento del sole… che è Cristo risorto.
Colonia nel 2005 è la prima GMG di Papa Benedetto XVI. I giovani si incontrano nel posto delle reliquie dei Re Magi, e qui sono chiamati a imitarne l’esempio cercando Gesù nel pellegrinaggio.
A Sidney nel 2008, papa Ratzinger invece chiede espressamente ai giovani di essere “profeti di una nuova era”, richiamando la loro attenzione sull’evento di Pentecoste, e li invita a misurare la qualità della loro fede nello Spirito Santo.
Nel 2011 a Madrid il pontefice indica ai giovani tre coordinate: essere radicati, fondati e saldi nella fede. E dice loro: “Vivete e testimoniate la fede giorno per giorno, per far ritrovare ad altri giovani come voi il senso e la gioia della vita, che nasce dall’incontro con Cristo!”.
La GMG del 2013 a Rio de Janeiro è la prima di papa Francesco. Qui il Santo Padre esorta i giovani a costruire una società migliore, capace di dare il giusto peso al materialismo e di riconoscere l’assoluto valore dell’amore: “Non dimenticate mai che il primo atto di amore che potete fare verso il prossimo è quello di condividere la sorgente della nostra speranza e non temete di proporre ai vostri coetanei l’incontro con Cristo. Invocate lo Spirito Santo, Egli vi guiderà ad entrare sempre più nella conoscenza e nell’amore di Cristo e vi renderà creativi nel trasmettere il Vangelo”.
Il messaggio nel 2016 a Cracovia continua da dove si era fermato il precedente: “Potranno giudicarvi dei sognatori, ma la Chiesa oggi vi guarda, il mondo vi guarda. No ai giovani-divano e alla divano-felicità, sì a giovani con le scarpe. Installate bene la connessione più stabile, la memoria di Dio non è un disco rigido”.
Nell’ultimo appuntamento (prima della pandemia), quello del 2019 a Panama, Francesco insiste sul rapporto tra presente e futuro: “Non siete il futuro di Dio: voi giovani siete l’adesso di Dio! Lui vi convoca, vi chiama nelle vostre comunità, vi chiama nelle vostre città ad andare in cerca dei nonni, degli adulti; ad alzarvi in piedi e insieme a loro prendere la parola e realizzare il sogno con cui il Signore vi ha sognato”. Essere giovani non è sinonimo di “sala d’attesa”.
I giovani della GMG 2023
Pietro - 17 anni - studente di liceo
Ho deciso di partecipare alla GMG perché fin da quando ero piccolo i miei genitori mi parlavano di questo evento come qualcosa di stupendo. Avuta l’occasione di partire insieme ai miei amici della parrocchia non ci ho pensato due volte. Penso che sia un’opportunità incredibile per conoscere nuove persone, nuovi ambienti, diversi pensieri e quindi una vera propria fonte di arricchimento personale, perché i giovani in generale sono fondamentali per la vita di qualsiasi altro giovane. Confrontarsi con qualcuno che vive il tuo stesso momento della vita, il transito dall’età infantile a quella adulta, credo sia un’occasione per viverlo al meglio. Sono certo che la GMG sarà un’esperienza incredibile che segnerà le nostre vite. Nel corso della GMG saremo invitati a partecipare anche ad incontri di preghiera e penso che sarà un bellissimo momento di riflessione profonda sulla Parola di Dio sia personale che collettiva.
Agnese - 25 anni - studentessa di Comunicazioni internazionali
Sarò alla GMG a Lisbona in una doppia veste: partecipante, ma anche accompagnatrice di un gruppo di giovani di 16, 17 e 18 anni. Il tema di questa edizione è: “Maria si alzò e andò in fretta”. A mio avviso, papa Francesco non poteva scegliere citazione più azzeccata per descrivere i più giovani e per esortare i meno giovani. Un aspetto che caratterizza i ragazzi nella fascia d’età 16-20 anni è quello di dire “sì”, di alzarsi di fronte alle proposte e correre più in fretta possibile. Sono la rappresentazione perfetta del prendere la vita a morsi. Ma a volte, si cade nell’errore di pensare che la risposta positiva immediata degli adolescenti sia ingenuità, inconsapevolezza e pura irrazionalità, invece, se si parla con loro, si capisce che è l’esatto opposto. Piuttosto è perché comprendono che le occasioni non capitano spesso nella vita. In questi anni mi è capitato di trovare più saggezza nelle parole di un sedicenne che in quelle di un adulto. Però le parole del tema esortano anche la fascia d’età più alta, della quale faccio parte. Dopo i 20 anni, iniziamo a farci mille domande, mille problemi sul presente e soprattutto sul futuro, quando invece la cosa giusta da fare è alzarsi e andare di fretta come gli adolescenti, non avere paura di dire “sì” alle nuove esperienze.
Il beato Carlo Acutis, uno dei santi patroni di questa GMG, ha detto: “Solo chi fa la volontà di Dio sarà veramente libero”. E io so che la nostra partecipazione a questa GMG è volontà di Dio. Quindi, io e tantissimi altri giovani da tutto il mondo ci alzeremo e correremo più in fretta possibile verso Lisbona perché di questa GMG non vogliamo perdere neanche un secondo.