La Sacra scrittura mette l’uomo al vertice della Creazione che viene orientata al suo servizio, nella prospettiva dell’«antropocentrismo». Nel XX secolo l’antropocentrismo è stato duramente criticato da ambientalisti ed animalisti, che lo considerano un sopruso dell’uomo nei confronti della Madre Terra e degli altri esseri viventi. Si rifiuta l’antropocentrismo per sostituirlo con il “biocentrismo”, che significa mettere al centro la vita in generale, ma per molti significa anche ridurre l’uomo ad un semplice animale come gli altri. È importante rendersi conto che l’antropocentrismo è ineliminabile. E che la più forte affermazione dell’antropocentrismo viene proprio da coloro che lo negano. Infatti, ad affermare o negare la centralità dell’uomo sulla Terra può essere solo l’uomo stesso, che resta al centro. Mentre non lo possono certamente affermare o negare il nobile cavallo o il meraviglioso delfino e ancor meno la rosa rossa profumata o il dolce melograno. Per fortuna oggi molti rifiutano una centralità dell’uomo fondata sulla rapina e la distruzione delle risorse, e la «Laudato Si’» parla in nome di quello che ho definito “antropocentrismo redento”, e cioè una centralità che vive nell’ottica della conversione dell’uomo e della redenzione di tutto il Creato. In tale prospettiva si sviluppano amicizia verso la natura e rispetto della Madre Terra, non da ferire ma da conservare con responsabilità e cura.