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Allergico al pelo di cani e gatti: cartelli chiari ma divieti ignorati al ristorante

25 settembre 2019
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Pare che il mondo vada alla rovescia, si pensa al diritto di cani e gatti, che poi se potessero parlare credo non gradirebbero tutte queste smancerie e non si pensa di tutelare la salute degli esseri umani. Io sono una di quelle tante persone purtroppo allergiche al pelo di cani e gatti e nel recarmi in vari ristoranti, bar, locali ed esercizi pubblici recanti il cartello con il divieto di portare cani, sistematicamente mi ritrovo mio malgrado a dovermi alzare ed uscire senza aver potuto terminare il consumo di pranzo o cena o più semplicemente consumare il classico aperitivo o caffè; visto che il tutto già mi è capitato innumerevoli volte, come mi devo comportare? Non crede che per salvaguardare la salute di tutti si possano creare appositi spazi divisi, stanze appartate come bene è stato attuato per i fumatori?
Lettera firmata

La previsione normativa in materia di accesso degli animali da compagnia nei luoghi pubblici e nei luoghi aperti al pubblico è molto frammentata e molto spesso viene definita solamente ad un livello di regolamento comunale. Un’eccezione è il Regolamento n. 852/2004/CE che prevede espressamente il divieto di introdurre cani o altri animali domestici nei locali dove si preparano, manipolano, trattano e conservano gli alimenti; e in base a tale previsione normativa deriva che è possibile far entrare, per esempio, il cane nei supermercati a condizione che il titolare dell’esercizio commerciale prenda precauzioni per evitare il contatto tra la bestia e gli alimenti. Per il resto non esiste un divieto generale di ingresso degli animali domestici nei locali aperti al pubblico, sicché rimane nella sfera decisionale del privato decidere se consentire l’ingresso agli animali o meno. Diversi Comuni (il più famoso è il caso di Torino), inoltre, hanno stabilito che l’esercizio da parte dei gestori del diritto di vietare l’accesso agli animali sia subordinato all’ottenimento di un’autorizzazione comunale (scoraggiando, dunque, molti gestori che avevano intenzione di vietarne l’ingresso) e all’obbligo di esposizione dell’avviso del predetto divieto. Insomma, la cosa migliore per Lei è continuare a prediligere quei locali ove l’ingresso degli animali da compagnia sia espressamente vietato per volontà proprietario e, nel caso tale divieto risulti oltremodo flessibile, chiedere al gestore di farlo rispettare. Tuttavia, nulla vieta a quest’ultimo di scegliere nella maniera che meglio preferisce.

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