La conoscenza è la presa di coscienza, da parte dell’uomo, di tutta la realtà che lo circonda. Esistere significa essere nel mondo a contatto di tutto ciò che ci attornia. Attraverso la “captazione” dei nostri sensi l’esperienza concreta si fa concetto e quindi parola da comunicare. La conoscenza, man mano che procede, diventa patrimonio di tutti, bagaglio di informazioni su tutti gli aspetti e settori della realtà, veicolati dall’apporto di tutte le generazioni e le civiltà passate e presenti. La conoscenza ha bisogno di esprimersi in parole per essere partecipata e condivisa a livello di comunicazione e di insegnamento. È possibile così imparare una grande quantità di nozioni anche su realtà mai incontrate né viste; conoscenza imperfetta, di seconda mano, si direbbe, ma sempre passibile di approfondimento. A questo scopo sono stati elaborati sistemi di conservazione e di trasmissione della conoscenza, quali la scuola, le università, le biblioteche, oggi internet... che si possono considerare fonti della cultura e miniere del sapere sistematico e organizzato. Tutto questo mondo della conoscenza è un cammino grandioso alla scoperta della verità: delle piccole verità pratiche di ogni giorno, ma anche della grande Verità che, alla resa dei conti, coincide con il senso ultimo e più profondo dell’umana esistenza. Ecco dunque che anche il problema della conoscenza ci coinvolge singolarmente, ma anche comunitariamente, perché è il risultato dell’apporto di tutti e, volenti o nolenti, ci precede, ci plasma e ci accomuna.